L’emergenza Coronavirus sta influenzando pesantemente il campionato di serie A: dopo i rinvii della scorsa domenica, il Governo in accordo con la Figc ha stabilito che sei partite del prossimo turno debbano essere giocate a porte chiuse: tra queste c’è anche il match scudetto tra Juventus e Inter, in programma domenica 1 marzo.
Secondo le voci delle ultime ore, confermate da Sky, si sta discutendo in questi momenti l’ipotesi di trasmettere la partita in chiaro in tv. Questo per evitare assembramenti nei locali, ristoranti e bar, dove si radunerebbero tutti coloro che non possiedono un abbonamento a Sky, e anche per risarcire in parte i tifosi che non potranno assistere al big match all’Allianz Stadium (la Juve non prevede infatti la restituzione dei soldi dei biglietti in caso di disputa di partite a porte chiuse).
La decisione non può essere presa da Sky, detentrice dei diritti, ma dal Governo che per motivi di salute pubblica può autorizzare la trasmissione della gara in chiaro. Nel caso arrivasse il via libera, l’emittente che trasmetterebbe il derby d’Italia domenica sera alle 20.45 sarebbe TV8, il canale in chiaro dello stesso gruppo di Sky.
“Vista l’eccezionalità del momento, se si creassero i presupposti di intesa con la Lega Calcio, Sky potrebbe valutare di aprire una “finestra in chiaro” trasmettendo su TV8 (nostro canale gratuito) almeno la partita di domenica sera, Juventus-Inter, per consentire a tutti di vederla”.
Ad ‘aprire’ all’ipotesi nel meeting al quartier generale di Rogoredo, secondo quanto trapela, è stato Marzio Perrelli, capo di Sky Sport. “In una situazione così unica in cui a tutti i cittadini e a tutte le imprese è richiesto di fare sacrifici, anche Sky sarebbe disponibile a fare il proprio. La nostra funzione di indubbia utilità da sempre ci guida in questa direzione” hanno aggiunto altri dirigenti all’Ansa.
Anche la Rai ha manifestato alla Lega Calcio la propria disponibilità a trasmettere in chiaro le partite che saranno disputate nel prossimo turno a porte chiuse. Lo riporta l’Ansa, che cita una fonte qualificata dell’azienda di servizio pubblico. “Lo facciamo a tutela dell’interesse pubblico alla massima diffusione delle stesse gare – ha spiegato la fonte – considerando che i canali Rai sono fruibili dal 99,87 % della popolazione italiana”.
Il ministro Spadafora, inoltre, ha demandato la decisione alle stesse leghe: “Non entro in scelte che possono essere autonome del mondo dello sport, naturalmente nell’ambito delle direttive emanate dal governo. Quello che abbiamo disposto è la necessità di salvaguardare la salute – ha detto -. Quindi ok alle gare a porte chiuse, provvedimento che noi non abbiamo imposto, non c’è l’obbligo. Alcune società hanno detto che le gare a porte chiuse creano dei danni. Nell’ambito dell’autonomia possono rinviare le gare nelle date disponibili. Mi dicono che le date sono strette ma questa è una cosa che non posso valutare io”.
SPORTAL.IT