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Juventus, l'ad Scanavino: Prenderemo un altro Ronaldo, ecco perché è finita con Allegri

Il dirigente bianconero a tutto campo in un'intervista a Tuttosport, dal mercato alla Next Gen passando per le questioni legate a Giustizia sportiva

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Ha sempre mantenuto il basso profilo da quando è stato investito del ruolo di ad della Juventus. Maurizio Scanavino parla poco, si fa vedere ancor meno e lavora tanto ma intervistato da Tuttosport esce allo scoperto sulle mosse e sulle scelte fatte dal club, dal cambio di allenatore ai possibili colpi di mercato.

Scavanino rivela cosa è successo con Allegri

La nuova Juve è nata subito dopo la rottura con Allegri. A Tuttosport Scanavino spiega: “Il finale è stato inaspettato. Sicuramente abbiamo avuto una seconda parte della stagione ch enon è stata facile sotto il profilo sportivo. Poi c’è stata quella reazione nella finale di Coppa Italia che ci ha obbligati a dover prendere delle iniziative e interrompere il rapporto con lui. La volontà di entrambe le parti è stata quella di trovare un accordo cosi come è avvenuto. Detto ciò, anche nella fase successiva all’interruzione, il rapporto personale con Max è sempre stato ottimo sia dal punto di vista professionale che personale”.

La scelta di Thiago Motta

Per sostituire il tecnico livornese la prima scelta è stata Thiago Motta, che pure ha iniziato con qualche problema: “Con lui si è creato subito un ottimo feeling, è una persona con cui condividiamo passo passo tutte le situazioni: è una figura di una persona estremamente dedicata, determinata, attentissima ai dettagli, e sicuramente anche molto ambiziosa. Inoltre è dotato di una personalità forte e una modalità di comunicazione con i giocatori molto schietta e diretta. Direi che la sintonia con il sottoscritto e con Cristiano Giuntoli deriva dal fatto che lui è molto concentrato ad allenare. Un elemento fondamentale è la chiarezza dei ruoli all’interno dell’azienda: sia per la parte sportiva, che per la parte diciamo più aziendale classica”.

Scanavino spiega le basi su cui poggia il nuovo ciclo bianconero: “Competitività e sostenibilità non è uno slogan. E’ un concetto che va interpretato nel modo giusto. Dobbiamo seguirla su un percorso più attento ai costi. Ma, faccio un esempio: Bremer non lo abbiamo venduto, anzi gli abbiamo rinnovato il contratto. E avevamo offerte molto interessanti sotto il profilo economico, ma la cessione seppure remunerativa ci avrebbe indebolito, quindi abbiamo detto no. La competitività la prendiamo sul serio, non è una parola da sbandierare e basta. Vincere quindi non è più l’unica cosa che conta? Calma, la vittoria resta importante e fondamentale per il tifoso juventino. Ma le nuove generazioni considerano anche altri fattori ed elementi. Nelle Olimpiadi appena concluse abbiamo apprezzato lo sforzo, la sofferenza, l’impegno. E’ qualcosa di nuovo che si affaccia nella cultura sportiva italiana che magari può diventare meno ossessionata dalla vittoria. Poi la Juventus è sempre la Juventus e la parola chiave deve restare “competitività”.

Scanavino non esclude acquisto di top-player

Alla domanda se può arrivare un altro Ronaldo Scanavino risponde così: “Se intendiamo Ronaldo come esempio di top player, allora sì. Non escludo assolutamente che un domani non possa arrivare un top. Certo, vogliamo anche essere capaci di crearli noi, puntando sui giovani o su giocatori di talento che non sono ancora esplosi al massimo. Ma, come ho detto, la sostenibilità non deve assolutamente escludere la competitività. La Juventus ha comunque risorse importanti e quindi nell’insieme dell’investimento economico sulla prima squadra non è escluso che un domani possa arrivare un top player. Anzi, cioè direi che ci sarà”.

Scanavino fa chiarezza sugli esuberi

Patti chiari anche sul problema esuberi: “Anche in questo caso è una questione di trasparenza, è inutile raccontare bugie quando tutti sanno la verità. Abbiamo rispetto dei nostri avversari e delle loro capacità di valutazione di certe situazioni. Quindi, tanto vale essere trasparenti, no? Poi, come capita ovunque, si può essere non funzionali in una realtà e funzionalissimi in un’altra. Le decisioni sui giocatori dipendono dal modulo di gioco, dalle scelte dell’allenatore, da fattori umani e da fattori economici”.

Dopo un passaggio sulle questioni con la giustizia sportiva (“Il grande stratega è stato il presidente, Gianluca Ferrero che ha approcciato la cosa in modo molto concreto e pragmatico. Abbiamo fatto delle scelte di confronto e di dialogo per non compromettere ulteriormente la classifica del campionato e, in questo modo, gestire in modo pratico anche la situazione europea, per riuscire a partecipare alla prossima Champions. Sulla disparità di giudizio tra noi e gli altri non so cosa rispondere. Diciamo che ci sono molte situazioni ancora pendenti, aspettiamo di capire come verranno giudicate e se verranno giudicate”) chiusura sulla Next Gen: “Rimane un asset assolutamente importante. Sulla Next Gen è stato fatto un investimento economico molto, molto importante negli anni, che inizia ora a dare i suoi primi frutti e proprio perché è stato un investimento importante su cui c’è un abbrivio e sicuramente noi continueremo a investire con l’obiettivo di sviluppare talenti. Poi, come dicevo, non tutti possono essere funzionali alla Juventus e, quindi, alcuni giocatori della Next Gen potranno sempre essere utilizzati per creare risorse economiche da reinvestire sul mercato”.

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