La Juventus post Cristiano Ronaldo non riesce a ingranare. In Serie A i bianconeri sono quinti, lontani dall’Inter capolista e dalla lotta scudetto e la sconfitta in Supercoppa ha alimentato i malumori della piazza. Anche il campione portoghese però non se la sta passando bene.
United insufficiente, lo sfogo dell’ex Juventus
Il Manchester United in Premier League è addirittura settimo e Ronaldo, a differenza della Champions League, in campionato non sta brillando. Ai microfoni di Sky Sports UK, l’ex Juventus ha mandato un messaggio chiaro alla sua squadra e al suo club attuale: “Non voglio stare qui per giocarmi il quinto, sesto o settimo posto. Sono qui per provare a vincere, per competere. Non accetto che nella nostra mentalità non ci sia l’obiettivo di essere nelle prime tre di Premier League. Credo che per costruire belle cose, a volte serva distruggerne altre.
Quindi, magari nuovo anno e nuova vita: spero che il Manchester United possa essere al livello che i tifosi vogliono. Se lo meritano. Ciò che posso dire è che tutto noi possiamo fare meglio. Il Manchester United è grande: dobbiamo cambiare e capire questo. Siamo competitivi, sì, ma non al nostro top. Davanti a noi c’è un lungo cammino per migliorarci e credo che se riusciamo a cambiare la nostra mentalità, potremo raggiungere grandi cose”.
L’operato di Rangnick per Ronaldo
Non solo, Cristiano Ronaldo ha analizzato anche l’operato di Ralf Rangnick, il nuovo allenatore del Manchester United: “Da quando è arrivato qualche settimana fa, ha già cambiato molte cose e ci siamo già migliorati su certi aspetti. Ma ha bisogno di tempo per far entrare nella testa dei suoi giocatori le sue idee: non è facile cambiare la mentalità dei giocatori, il modo con cui giocano, la loro cultura, il modulo… Ci vuole tempo, ma sono sicuro che farà un buon lavoro. Sappiamo che non stiamo giocando un grande calcio, ma ci sono tante partite per migliorare”.
La stoccata di Ronaldo a Rangnick
Su Rangnick infine, è arrivata anche una piccola stoccata di Cristiano Ronaldo: “Il fatto di avere un allenatore ad interim penso possa incidere sull’attitudine di alcuni giocatori, che sanno che chi gli dà istruzioni non sarà al comando per molto tempo. Un allenatore deve sentirsi sicuro nella sua posizione: se sa di restare solo per quattro mesi non è posto in una situazione ideale per chiedere autorità e rispetto ai suoi giocatori. Il fatto è che non è stato un manager per tanto tempo, e non ha mai preso in carica un top club. Questo è sicuramente il più grande lavoro che abbia mai fatto: deve adattarsi alla grandezza di un club come il Manchester United“.
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