Il rapporto tra la curve e le società di Serie A (e non solo) è uno dei temi più dibattuti in questi giorni. L’inchiesta “Doppia Curva” che sta interessando le tifoserie e le società di Inter e Milan ha creato grande scalpore e del caso ora si occupa anche lo scrittore Roberto Saviano nella sua rubrica per il sito Fanpage.
Il rapporto tra le curve e i club
Roberto Saviano prova a investigare i rapporti che esistono tra il tifo organizzato, la criminalità e le società di calcio alla luce di quello che sta venendo fuori dall’inchiesta su Inter e Milan. Una situazione che non riguarda le due milanese e non riguarda solo il calcio. In particolare lo scrittore di “Gomorra” ripercorre le tappe della vicenda a cominciare dall’omicidio di Antonio Bellocco avvenuto a Cernusco sul Naviglio che vede indagato uno dei leader della tifoseria dell’Inter, Beretta.
Lo scrittore descrive il rapporto tra la criminalità organizzata e le curve come un rapporto di collaborazione: “Le mafie si consorziavano gli ultras che controllavano la vendita del merchandising, vendevano il cibo e le bevande che arrivavano da società di distribuzione delle mafie. E ancora percentuali su biglietti e pacchetti. Ma soprattutto gli ultras spacciavano la loro droga dentro e fuori lo stadio”.
La responsabilità delle società
Saviano mette in evidenza anche il ruolo che le società di calcio hanno in questa situazione: “Spesso rispondono signorsì alle richieste dei gruppi del tifo organizzato perché si sentono ricattabili. Perché per far sospendere una partita, far comminare multe, far perdere dei punti in classifica, basta organizzarsi. Basta un coro razzista o un lancio di oggetti in campo. Oppure possono mettere pressione alla società mettendo gli allenatori e i giocatori nel mirino delle contestazioni”. E la risposta dei club non è efficace: “Non denunciano quasi mai anche se sanno benissimo che la ‘Ndrangheta e i loro ultras sono inesorabilmente legati”.
La rivelazione su Andrea Agnelli
Il caso che riguarda Inter e Milan non è il primo che riguarda il calcio italiano. Il precedente è quello che ha visto il coinvolgimento della Juventus e dell’allora presidente Andrea Agnelli: la società bianconera è stata al centro di una vicenda molto delicata che è stata oggetto di indagine anche da parte della Giustizia Sportiva. Ma la posizione di Andrea Agnelli di allora sembra molto diversa rispetto a quella dei dirigenti di Inter e Milan in questo momento come sottolinea lo stesso Saviano: “Nel 2014 la Juve ricevette pressioni sull’assegnazione degli appalti. All’epoca Andrea Agnelli riuscì a non cedere a questa minacce ma in un’intercettazione telefonica il suo spavento è molto eloquente”.