E’ durata oltre un’ora la testimonianza di Javier Zanetti, il vicepresidente dell‘Inter tirato in ballo in alcune intercettazioni dell’inchiesta ‘Doppia curva’ che ha azzerato il direttivo della tifoseria nerazzurra per presunte infiltrazioni criminali.
- Inter, Zanetti dagli inquirenti
- Inter-Ferdico, le parole di Zanetti
- Rapporti "cordiali" con i tifosi
- Zanetti nega la "soffiata"
- L'intercettazione Materazzi-Ferdico
- Inzaghi e i biglietti per Istanbul
- Niente interrogatorio per Fedez
- Inter, Inzaghi smentisce le minacce
Inter, Zanetti dagli inquirenti
Zanetti, non indagato, ha risposto per circa un’ora e mezza alle domande degli investigatori della squadra Mobile e avrebbe chiarito le due questioni centrali che emergono dall’ordinanza, ossia il presunto interessamento a far avere più biglietti al tifosi del secondo anello verde per la finale di Champions League giocata a Istanbul e la presunta ‘soffiata’ sull’indagine riguardo alla Curva Nord, in base alla telefonata in cui Marco Materazzi dice a Ferdico di aver saputo dallo stesso Zanetti delle indagini avviate sulle curve dei club milanesi.
Inter-Ferdico, le parole di Zanetti
“Marco Ferdico mi ha accennato la questione dei biglietti e ne ho parlato con la base della dirigenza”, con nessuno dei vertici del club, “ma io non ho ruoli esecutivi nel board” che era già al corrente della volontà della curva Nord di avere più tagliandi per il match di Istanbul”. E’ quanto ha sostenuto davanti agli uomini della squadra Mobile, Javier Zanetti, il vicepresidente dell’Inter tirato in ballo in alcune intercettazioni dell’inchiesta ‘Doppia curva’ che ha azzerato il direttivo della tifoseria nerazzurra per presunte infiltrazioni criminali.
Rapporti “cordiali” con i tifosi
I rapporti con la tifoseria sono sempre stati improntati nel segno della cordialità, spiega Zanetti, una delle bandiere nerazzurre da ben trent’anni: “Ogni tanto i capi ultrà mi chiamavano per dei video, mi capitava di parlarci anche perché venivano a sostenere la squadra ad Appiano Gentile durante gli allenamenti” ma nulla in più, quanto ad Antonio Bellocco, ucciso lo scorso 4 settembre, “l’ho visto una sola volta”.
Zanetti nega la “soffiata”
In un’altra conversazione contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare “è emerso – si legge nel provvedimento – che Ferdico avrebbe saputo da Zanetti (ex capitano dell’Inter) che …’ci sono dei funzionari di polizia che stanno monitorando la curva anche per l’accaduto che è successo al povero Vittorio (Boiocchi, ndr) che è morto tragicamente in strada'”. Una presunta soffiata che Zanetti nega con forza durante la testimonianza durata quasi due ore. Domani, salvo sorprese, non è in calendario nessuna audizione su questa inchiesta.
L’intercettazione Materazzi-Ferdico
In un’intercettazione del maggio 2023 tra Marco Ferdico e Marco Materazzi, ex difensore nerazzurro, è emerso che il primo, capo ultrà della Nord e ora in carcere, “avrebbe saputo da Zanetti”, così sosteneva, che c’erano “funzionari di Polizia che stanno monitorando la curva…”, dopo l’omicidio dell’ottobre 2022 di Vittorio Boiocchi, storico leader della Nord. Tra l’altro, anche nell’ormai nota telefonata tra l’allenatore Inzaghi e Ferdico di quel periodo veniva citato Zanetti, in relazione alla richiesta degli ultras di avere più biglietti per la finale di Champions dello scorso anno.
Inzaghi e i biglietti per Istanbul
“Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta (…) gli dico…che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti “, rispondeva Inzaghi a Ferdico, il quale chiedeva che il club aumentasse la quota di ticket da assegnare alla curva per la trasferta di Istanbul. Gli ultras ottennero, poi, i 1500 biglietti che volevano. Dopo aver ascoltato le istanze di Ferdico, Inzaghi, come ha messo a verbale nella sua deposizione, disse alla società che “c’era bisogno di qualche biglietto in più” per la finale, perché la squadra aveva bisogno di supporto e non si poteva permettere un altro sciopero del tifo.
Niente interrogatorio per Fedez
Indagine in cui è saltato, invece, un interrogatorio programmato nei giorni scorsi per Fedez, amico del leader della curva Sud milanista Luca Lucci. I legali di Fedez, gli avvocati Andrea Pietrolucci e Gabriele Minniti, hanno precisato che non è mai pervenuta una convocazione da parte dei pm. Fedez avrebbe dovuto essere sentito con l’assistenza di un avvocato, perché è indagato nel procedimento connesso sulla rissa in discoteca di aprile e sul successivo pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino, a cui avrebbe preso parte, tra gli altri, Christian Rosiello, bodyguard del cantante e ultrà rossonero finito in carcere, assieme ad Islam Hagag, anche lui vicino a Fedez. Così come Luca Lucci, il capo ultrà della Sud milanista, anche lui arrestato e più volte intercettato in dialoghi con l’ex di Chiara Ferragni.
Inter, Inzaghi smentisce le minacce
Nella giornata di ieri era stata la volta di Simone Inzaghi, il quale ha ammesso di aver avuto contatti con i vertici della Curva Nord, in particolare l’ormai ex leader Marco Ferdico, ma che tutto questo rientrerebbe nella sfera delle interlocuzioni e delle richieste. Il tecnico nerazzurro ha precisato agli inquirenti di non aver subito minacce né di essersi sentito intimidito dagli atteggiamenti degli ultras, spiegando inoltre come il dialogo in queste forme sarebbe rientrato nei rapporti tipici tra curva e squadra e che non voleva perdere supporter.