Il presente non cancella il recente passato. E le scorie della scorsa stagione tornano a presentarsi nel retroscena rivelato da Francesco Oppini sul divorzio tra capitan Danilo e la Juventus. C’entra Thiago Motta, che sarebbe addirittura venuto alle mani col brasiliano.
- Juventus, lo scontro tra Motta e Danilo
- Le gestione di Thiago Motta e i suoi “giochetti”
- Dito puntato anche contro Giuntoli
Juventus, lo scontro tra Motta e Danilo
Tifoso bianconero e volto noto del piccolo schermo soprattutto per il suo ruolo di opinionista, Oppini ha rivelato al podcast Centrocampo di aver ricevuto la notizia da una fonte interna alla Juventus nel corso della stagione che per Motta si è conclusa anzitempo a marzo con l’esonero.
Il figlio di Alba Parietti riferisce il contenuto del messaggio ricevuto: “Si sono scazzati, si sono scannati. Altro che scanno… mani!”. Se la ricostruzione fosse veritiera, si spiegherebbe il motivo per cui il difensore è stato ceduto alla riapertura del mercato di gennaio. Danilo, che sembrava destinato ad approdare a Napoli, è poi tornato in patria per indossare la maglia del Flamengo.
Le gestione di Thiago Motta e i suoi “giochetti”
Quasi sei anni nella Torino bianconera culminati con la fascia da capitano. Ma con Motta proprio non è andata. A lungo ai margini, Danilo era stato ripescato dall’italo-brasiliano, salvo poi sparire nuovamente dai radar e lasciare il capoluogo piemontese.
Oppini non svela il nome della fonte (“è una persona della Juventus, ma se ne rivelassi l’identità mi brucerei ogni tipo di contatto”), ma afferma che “c’era uno scollamento generale” da attribuire ai “giochetti e alle angherie di Motta verso alcuni calciatori”. Insomma, lo spogliatoio era una vera e propria polveriera e si è ricompattato solo in seguito all’avvento dell’era Tudor, con cui Madama è riuscita a centrare la qualificazione in Champions.
Dito puntato anche contro Giuntoli
Secondo Oppini, Motta non è certo l’unico responsabile dell’annata al di sotto delle aspettative iniziali della Juventus. Una consistente dose di colpa va attribuita anche all’ex ds Cristiano Giuntoli, silurato da Elkann e rimpiazzato dal francese Comolli.
È stato il dirigente toscano a voler scommettere sul tecnico che aveva portato il Bologna nell’Europa che conta, ma – per l’opinionista – non è stato in grado di gestire situazioni spinose, come quella venutasi a creare dopo l’eurodisfatta col Psv. Poi chiosa: “Motta è arrivato alle mani con Danilo: Giuntoli avrebbe dovuto allontanare l’allenatore e non il capitano della Juve, uno che era veramente attaccato alla squadra”.