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Juventus, Thiago Motta ha capito il perchè del ko a Norimberga: cosa ha funzionato e cosa no

Debutto amaro in Germania per l'italo-brasiliano sulla panchina bianconera. Ma ci sono anche degli aspetti positivi, evidenziati dallo stesso tecnico

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Sarà anche soltanto calcio estivo ma qualche indicazione utile dalle amichevoli bisogna pure prenderla. Comprese quelle andate davvero male come la partita di ieri della Juventus contro il Norimberga, formazione che milita nella Zweite Bundesliga ovvero la seconda divisione del campionato tedesco. Ad aiutarci a rileggere al meglio l’incontro ci ha pensato lo stesso Thiago Motta che ha provato a spiegare cosa abbia funzionato e cosa no nel gioco bianconero.

Zero alibi per Thiago Motta

Non proprio il debutto sperato per Thiago Motta sulla panchina bianconera. Ha perso un po’ dell’allegria che aveva quando si è esibito nel karaoke il tecnico bianconero. Anche se, da un lato, meglio che i difetti vengano subito messi in evidenza per poterli correggere in vista del vero inizio di stagione. Del resto era il primo test: “Non siamo riusciti a entrare nel gioco, a controllare il gioco – ha spiegato l’allenatore della Vecchia Signora -. All’inizio del secondo tempo è andata molto meglio. Dovevamo andare a trovare il pareggio e secondo me poteva cambiare la partita. Ma non è un alibi, penso che si debba e si possa fare meglio. In generale, al di là del risultato, abbiamo fatto una buona preparazione“.

La nuova Juve e il controllo del gioco

La ricerca del possesso palla è uno degli elementi sui quali è necessario un approfondimento: “Possiamo controllare meglio, giocare meglio nella metà campo avversaria, allungare la fase di possesso per organizzarci e stancare anche l’avversario prima di trovare lo spazio dove possiamo attaccare. All’inizio del secondo tempo, a tratti, abbiamo fatto bene. Nel primo, no. Poi ci siamo disorganizzati andando avanti e abbiamo lasciato la possibilità agli avversari di trovare spazi“. Disamina attenta e precisa di Motta che naturalmente non vede ancora la sua Juve, dopo solo pochi giorni di lavoro.

Cosa ha funzionato nel team bianconero

Ma non è tutto da buttare, anzi. Thiago Motta ha individuato anche un punto a favore della sua squadra in una giornata comunque storta: “L’inizio del secondo tempo, in cui siamo riusciti a dominare l’avversario, creando e senza lasciarli ripartire. Questa è la nostra idea. Dobbiamo essere capaci di farlo più tempo possibile“. Ci sono sconfitte che possono anche essere salutari e questa ne è un esempio: “Siamo in una fase in cui dobbiamo migliorare sicuramente e in fretta, continuando a lavorare nello stesso modo, con la stessa intensità che ho visto in questi giorni. Il punto positivo di questo ritiro sono stati i giorni insieme e il lavoro insieme“.

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