Moise Kean è stato protagonista di un precampionato davvero positivo con la Juve. Soprattutto per la doppietta segnata al Barcellona, nel secondo match amichevole della tournée statunitense bianconera. Non solo: Massimiliano Allegri sembrava determinato a puntare nuovamente con forza sull’ex PSG ed Everton, cresciuto nel vivaio bianconero. Eppure, nelle ultime ore sembra essere arrivata una svolta improvvisa, perché c’è stato un summit alla Continassa tra la dirigenza bianconera e l’agente di Kean, Rafaela Pimenta, accompagnata da Enzo Raiola.
Kean – Juve: la rottura improvvisa
Il fulmine a ciel sereno, a squarciare il rapporto tra Kean e la Juve, è arrivato nella giornata di sabato, provocando effetti che ancora stanno avendo forti ripercussioni. L’attaccante, infatti, si è presentato in ritardo all’appuntamento pre Juventus – Atletico Madrid, venendo quindi escluso dai convocati del match per motivi disciplinari. Dal Club bianconero non è trapelato altro, ma l’incontro avvenuto oggi tra l’agente Pimienta e la società fa presagire una chiara richiesta da parte del team bianconero: trovare una nuova sistemazione al giocatore. Kean peraltro, se la Juve dovesse chiudere per un nuovo rinforzo in attacco, diventerebbe il terzo attaccante nelle gerarchie bianconere. Vero è che il classe 2000 può anche agire da esterno offensivo, come ha fatto al Paris Saint-Germain in più occasioni e con buonissimi risultati. Tuttavia, il motivo principale non è tecnico, ma resta sul piano della fiducia nell’essere professionale dello stesso Moise.
Kean: errare è umano, perseverare…
Non si tratta della prima volta che Moise Kean ha avuto atteggiamenti del genere. Quando aveva 15 anni e già imperversava segnando gol a raffica con l’Under 17 della Juve, Kean aveva esultato dopo un gol ostentando una maglietta di balotelliana memoria: “Why always me?”. Un omaggio, all’epoca, per quello che era un idolo e poi è diventato anche amico. Lì non arrivò nessuna tirata d’orecchie, ma si intuiva l’indole ribelle del giovane, che invece in Nazionale non si è fatto mancare rimproveri. “Se arrivi in ritardo dieci volte…” – sentenziava uno sconsolato Gigi Di Biagio quando a giugno 2019 si ritrovò costretto a escludere Kean e Nicolò Zaniolo nel bel mezzo dell’Europeo Under 21, sempre per motivi disciplinari. Nel 2017 invece fu Paolo Nicolato a cacciarlo dal ritiro della Nazionale Under 17, insieme a Gianluca Scamacca, per qualche altro atteggiamento sopra le righe. Pure all’Everton non sono mancate le sanzioni, sempre a causa di ritardi che – a questo punto – sembrano essere un problema cronico. E la Juve non è più disposta a tollerarli. Perché Moise Kean non è più un Under: ha 22 anni e pertanto Massimiliano Allegri pretende che abbia acquisito una certa maturità professionale. In questo momento, evidentemente, non l’ha proprio raggiunta.