Klaus Berggreen, ex centrocampista della Nazionale danese visto a lungo in Italia con le maglie di Roma, Pisa e Torino, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport all’interno del contenitore pomeridiano ‘1927 On Air’.
Berggreen si è soffermato in particolare sull’esperienza alla Roma, nella stagione 1986-’87: “Ricordo con affetto quella stagione. Eriksson mi volle perchè mi aveva visto giocare a Pisa ma anche con la Nazionale danese, avremmo potuto vincere lo Scudetto, a metà stagione eravamo messi bene in classifica, poi ci sono stati dei problemi con Eriksson, ma la squadra era molto forte: giocavo con gente come Giannini, Boniek, Ancelotti, Bruno Conti, Pruzzo, Nela. Il mio ruolo? Correvo, mi inserivo, ero un incursore, prendevo il pallone e poi lo cedevo a gente come Giannini, che faceva i miracoli. Giocavo un calcio abbastanza moderno, ero sostanzialmente una mezzala moderna, che correva avanti e indietro senza sosta”.
Il danese ammette che avrebbe voluto restare nella Capitale, ma…: “Avrei preferito giocare tanti anni nella Roma, vista la piazza e il pubblico fantastici, ma in quel periodo si potevano acquistare solo due stranieri. L’estate successiva arrivò Andrade e fui costretto a trasferirmi”.
Nei ricordi italiani c’è però spazio anche per il Pisa: “Dopo aver fatto il ds al Lyngby ho cambiato mestiere – ha concluso Berggreen – Volevo tornare in Italia con il mio import-export, perché l’Italia mi è rimasta nel cuore e quando posso torno ad incontrare i tanti amici che ho lasciato lì. Da quando ho lasciato il calcio, ho iniziato a lavorare nel settore della moda, da quasi 30 anni ormai. Abbigliamento per donna con un marchio che si chiama ‘PiRo’: il riferimento è a Pisa e Roma, due città che mi sono rimaste nel cuore”.
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