Novak Djokovic non è riuscito a trattenere l’emozione parlando dell’amico Kobe Bryant, scomparso a 41 anni domenica scorsa insieme alla figlia e ad altre sette persone in un incidente aereo a Los Angeles.
Il tennista serbo è sceso in campo alla Rod Laver Arena prima del match di quarti di finale degli Australian Open contro Milos Raonic indossando una felpa con le iniziali e i numeri 8 e 24 in onore della leggenda della NBA.
Dopo il match vinto per tre set a zero e la qualificazione in semifinale (giovedì affronterà Federer), il fuoriclasse nato a Belgrado ha voluto ricordare l’amico, ma non è riuscito a trattenere le lacrime: “Quando ho avuto bisogno di consigli o supporto lui c’è sempre stato per me: è stato un mentore, un amico…”.
“Mi ha dato consigli importanti, mi ha fatto capire che dovevo continuare a credere in me stesso e nel processo che mi avrebbe fatto ritornare dove volevo essere. Il mio cuore è a pezzi nell’apprendere ciò che è accaduto a lui e alla figlia“, ha continuato Djokovic, che come Kobe, tifa per il Milan.
“Non so davvero cosa dire, sono stato colto di sorpresa dalla notizia. È stato uno dei più grandi atleti della storia, un’ispirazione per me e per molte altre persone al mondo. Kobe mi ha aiutato in un momento di difficoltà, ci eravamo incontrati e parlati in più di un’occasione. Ho avuto la fortuna d’avere una rapporto personale con lui negli ultimi 10 anni”.
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