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Kooyong Classic, Sinner asfalta Ruud. Agli Australian Open parte con Van de Zandschulp, in semifinale Djokovic

Altra prova di grande impatto di Sinner, che non concede spazio a Ruud mostrando una grande tenuta psicofisica. Il sorteggio di Melbourne propone subito la sfida con l'olandese.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Jannik Sinner è bello tirato a lucido: supera 6-2 6-3 Casper Ruud nel secondo incontro del Kooyong Classic, torneo esibizione che precede di qualche giorno il via ufficiale degli Australian Open, dove il numero 4 del mondo debutterà contro Botic van de Zandschulp, tennista olandese che ha incrociato la strada dell’Italia nel quarto di finale di Davis Cup dello scorso novembre a Malaga, superando al termine di tre set tiratissimi Matteo Arnaldi. Non un sorteggio facilissimo, ma forse è l’olandese a dover essere un po’ più preoccupato.

Sinner, che solidità: Ruud non ne viene proprio a capo

Perché il Sinner visto nelle due gare disputate a Melbourne è sembrato decisamente pronto a recitare quel ruolo da protagonista che la storia recente gli ha affidato. Ruud nulla ha potuto per frenare l’impeto dell’altoatesino, che ha spinto molto col dritto, mostrando evidenti progressi rispetto al match disputato il giorno precedente contro Polmans. Servizio e rovescio sono state le altre armi che hanno consentito all’allievo di Vagnozzi e Cahill di tenere sempre in mano le redini dell’incontro, tanto da non concedere alcuna palla break al norvegese (che ha conquistato appena 8 punti sulla battuta dell’italiano).

La superiorità tecnica e mentale di Sinner è stata evidente, con due break per set e la sensazione di una condizione psicofisica tale da potersi permettere di variare tanto il gioco e gestire meglio anche le difficoltà legate al vento, che sul terreno di gioco che fino al 1988 ha ospitato gli Australian Open è sembrato essere un fattore.

Salta la sfida di Berrettini con Thiem

Nelle altre due gare maschili di giornata, successi per Andy Murray su Dominic Thiem (6-4 6-2) e del cinese Zhang Zhizhen su Max Purcell, sostituto dell’infortunato Stan Wawrinka (6-7 6-4 7-10 il finale). Domani ultima giornata di gare ma senza l’atteso debutto di Matteo Berrettini, che avrebbe dovuto sfidare Dominic Thiem (ha rinunciato a scendere in campo: al suo posto chiamato Francisco Cerundolo) in quella che avrebbe dovuto essere una sorta di prova generale in vista del debutto negli Australian Open, dove al primo turno è stato sorteggiato contro Stefanos Tsitsipas (non il più semplice degli abbinamenti per il tennista romano). Non tornerà invece in campo Sinner, che potrà concentrarsi sul debutto nel primo slam della stagione contro van de Zandschulp. Jannik in campo all’una di notte di domenica 14 gennaio.

AusOpen, il tabellone di Sinner: i primi turni

Il numero 59 del ranking ATP rappresenta un ostacolo insidioso, pensando ai tanti incroci che sarebbero potuti scaturire dal sorteggio. Paradossalmente potrebbe essere meno complicato il match di secondo turno, che vedrà il vincitore della sfida affrontare uno tra l’argentino Pedro Cachin (73 della classifica ATP) e un qualificato. Nel terzo turno la testa di serie da incrociare potrebbe essere un altro argentino, quel Sebastian Baez battuto a Shanghai tre mesi fa non senza difficoltà (successo in rimonta al terzo).

Negli ottavi i pericoli maggiori potrebbero esser rappresentati dal russo Karen Khachanov o dall’americano Frances Tiafoe, quest’ultimo invero apparso non in grandissime condizioni nel match disputato nel Kooyong Classic contro Zhizhen. Possibili mine vaganti? Daniel Altmaier, Borna Coric e J.J. Wolf, tutti nella stessa parte di tabellone. Insomma, le sorprese potrebbero anche essere dietro l’angolo, ma Sinner pare saldamente padrone del proprio destino.

Possibile semifinale con Djokovic: la sfida dei sogni

Una volta arrivati ai quarti, chiaro che il novero dei possibili rivali contempla sfide di un certo tenore. Andrey Rublev, testa di serie numero 5, è quello maggiormente accreditato: 4-2 per Sinner il computo degli scontri diretti, con le due vittorie ottenute nel 2023 a Miami e Vienna a far capire a tutti che il pendolo della bilancia s’è spostato dalla parte dell’altoatesino. L’alternativa più credibile è Alex de Minaur, l’ultimo avversario sconfitto in un match ufficiale da Sinner (cioè nella finale di Davis Cup), che certo è un avversario scomodo che in casa sua sa esaltarsi, ma che rimane comunque alla portata di Jannik.

Che in semifinale potrebbe incrociare lo sguardo nientemeno che con Novak Djokovic: se il serbo terrà fede al suo ruolo di grande favorito, allora nessuno potrà precludergli di avanzare fino a una semifinale che promette scintille, e che forse rappresenterebbe il vero esame di maturità nella carriera di Sinner. Certo, poi ci sarebbe da affrontare il discorso finale: Alcaraz, Medvedev o Rune (o Zverev), giusto per non farsi mancare nulla.

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