Virgil van Dijk è uno dei migliori difensori centrali al mondo. Il nazionale olandese è passato alla storia come il difensore più pagato del pianeta, quando nel gennaio 2018 si trasferito dal Southampton al Liverpool per 80 milioni di euro.
Ma la sua vita non è stata tutta rose e fiori. In un’intervista al quotidiano catalano ‘Mundo Deportivo’, van Dijk ha raccontato un incredibile episodio risalente a qualche anno fa in cui è stato a un passo dalla morte. Nel 2012, a 21 anni, quando giocava nel Groningen in Olanda, sentì un fortissimo dolore nella zona addominale. Dopo diverse visite, i medici non riuscirono a capire cosa avesse e a identificare un vero e proprio problema. Una volta tornato a casa però, il dolore anziché passare aumentò. Fu allora provvidenziale l’intervento della madre, che preoccupata per le condizioni del figlio, lo portò in un’altra struttura sanitaria, nella quale il difensore fu operato d’urgenza per curare problemi di appendicite, una peritonite e un’infezione ad un rene.
“Ricordo di essermi sdraiato sul letto. Tutto quello che potevo vedere – ricorda van Dijk – erano tubi attorno a me. Il corpo era a pezzi e non potevo fare niente. In un momento simile, i pensieri peggiori ti girano intorno alla testa. La mia vita era a rischio“. Per sua fortuna l’intervento andò bene, e l’olandese poté tornare a giocare dopo due mesi di riabilitazione, proseguendo la sua carriera da calciatore e lasciandosi quest’incubo alle spalle, soprattutto grazie all’intervento della madre.
Il difensore di origini surinamesi si è sempre dimostrato molto legato alla figura materna, dal momento che il padre abbandonò la famiglia quando lui e i suoi due fratelli erano ancora piccoli. Per questo motivo ha ripudiato il cognome del padre e sul retro delle divise da gioco preferisce far scrivere semplicemente ‘Virgil’.
Van Dijk era stato soffiato dal Liverpool alla concorrenza di Manchester United e Chelsea, che da tempo lo seguivano, e con la squadra di Jurgen Klopp ha raggiunto la finale di Champions League a Kiev poi persa contro il Real Madrid. Molto forte in marcatura e nel gioco aereo, il ventisettenne è abile anche in fase di costruzione del gioco con i piedi.
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