Ci ha messo tempo, Adrien Rabiot, per prendersi la Juve. Ma alla fine il centrocampista francese ce l’ha fatta, tant’è che oggi è una pedina irrinunciabile per la Vecchia Signora. Questo status gli è ormai riconosciuto in campo, con tanto di fascia da vice-capitano, e fuori con un rinnovo che appare una mossa inevitabile per il futuro del club bianconero. Il 28enne di Saint-Maurice ha un contratto in scadenza il prossimo giugno ma, al netto delle sirene della Premier, ha tutta l’intenzione di proseguire la carriera a Torino.
- La decisione presa a giugno e la conferma a distanza di mesi
- Una figura sempre più importante dentro lo spogliatoio
- Un'avventura partita malissimo ma con lieto fine
La decisione presa a giugno e la conferma a distanza di mesi
In effetti la sua scelta, seppur provvisoria, il buon Rabiot l’ha presa già lo scorso giugno quando a sorpresa decise di rinnovare con la Juventus. Si era guardato un po’ intorno il centrocampista francese, tramite l’immancabile mamma Veronique. Ma poi, ragionando, ha capito che Torino è casa sua prolungando di un altro anno il proprio contratto con la società piemontese. Anche oggi l’intenzione è la stessa. In bianconero l’ex Psg ha ritrovato la Nazionale, gioca con continuità e soprattutto è apprezzato da tutto l’ambiente.
Una figura sempre più importante dentro lo spogliatoio
Adrien Rabiot ha un rapporto splendido con il suo allenatore Massimiliano Allegri. La figura del coach è stata determinante nella decisione di proseguire con la Vecchia Signora. Per il tecnico livornese, il numero 25 è uno dei pochi realmente insostituibili nella squadra.
In più, insieme a Danilo, è uno dei senatori del gruppo eletto a leader dai compagni più nell’esempio della quotidianità del lavoro che nelle parole. Scontata a quel punto la scelta di un prolungamento del contratto che lo legherà ai piemontesi fino al 2025. Le cifre dovrebbero essere sempre le stesse: 7 milioni di euro l’anno più bonus.
Un’avventura partita malissimo ma con lieto fine
La Juventus acquistò Rabiot a parametro zero nel 2019. Il suo primo allenatore fu Maurizio Sarri, che inizialmente gli preferiva però Matuidi. Anche perché i primi tempi in Serie A del vice-campione del Mondo furono davvero difficili. In molti si chiesero cosa ci avesse visto il club bianconero in lui, anche alla luce di un ingaggio che appariva sproporzionato.
Al netto di qualche sporadico episodio, neppure con Andrea Pirlo in panchina le cose migliorarono. Fino alla crescita, improvvisa ma continua, della scorsa stagione. Rabiot si è preso la Juve e non la lascerà tanto facilmente.