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Serie A, top e flop 14ª giornata: le pagelle più irriverenti del campionato. Barella e Rabiot trascinatori, finalmente Jovic, Osimhen-Kvara fantasmi

La quattordicesima giornata del campionato di serie A 2023/24 con i nostri immancabili top e flop, con un pizzico di irriverenza tra promossi e bocciati: Inter, Juve e Milan un terzetto per lo scudetto. Il Napoli ha già abdicato

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Tre squadre davanti, l’Inter che sembra uno schiacciasassi, la Juventus che non muore mai, il Milan che tra un problema e l’altro è comunque in scia e poi il resto a far da cornice. La quattordicesima giornata di campionato di Serie A ha sentenziato soprattutto la fine ancor prima di cominciare dell’era del Napoli. Gli azzurri hanno già abdicato dopo appena 14 giornate, i punti dall’Inter e dal treno scudetto cominciano a essere tanti e al di là dell’impegno del buon Mazzarri non sembra che questa squadra possa tornare quella magica di 12 mesi fa.

Vince l’Inter, eccome se vince. Vince la Juve che fa venire un altro coccolone ai suoi tifosi come col Verona, sempre all’ultimo respiro. Vince il Milan che ridendo e scherzando resta là nonostante tutte le critiche a Pioli. E vince anche la Roma di Mourinho che sembra essersi scrollata di dosso le insicurezze di inizio stagione autoinvitandosi alla lotta per un posto Champions. Si rivede la Lazio, annaspa l’Atalanta.

Questo e molto altro come sempre come al solito tra qualche bocciatura e qualche promozione il nostro viaggio tra i top e flop della 14sima giornata di serie A. Con un po’ di cattiveria e un pizzico di ironia. Che non guasta mai, in fondo è solo un giuoco… del calcio.

Top e Flop della quattordicesima giornata di serie A

  • Carlos Augusto TOP 7: Avendo finito i difensori Inzaghino ha pensato di mettere questo terzinaccio proveniente dal Monza senza nemmeno fargli il tagliando in fascia più di tanto. Risultato? Prova eccellente da centrale, bravo lui o bravo Simone? Forse entrambi.
  • Barella TOP 7,5: all’Inter mancavano solo i suoi gol. Detto, fatto e che gol, di pregevole fattuta. Alla faccia di chi dice che è buono solo a fare legna a centrocampo.
  • Sommer TOP 7: ci mette le mani, se le sporca, dice un paio di “no” a quelli azzurri sempre più ex campioni d’Italia, insomma le ha prese proprio tutte. E c’era chi diceva che, sì, alla fine non fosse un granchè. Basta vedere come sono contenti di Onana a Manchester….
  • Gagliardini FLOP 4: certe cose non si fanno, gli dei del calcio a volte ti puniscono. Il fatto che poi proprio Rabiot abbia avviato l’azione del gol del 2-1 della Juve sa più di beffa che di legge del contrappasso.
  • Rabiot TOP 8,5: capitano, segna, fa l’assist, tiene in piedi a volte da solo il centrocampo della Juve. Cosa chiedergli di più? Di lavare gli spogliatoi della Continassa?
  • Vlahovic FLOP 5: chi pensava che avremmo scritto “ma Dusan non aver paura di sbagliare un calcio di rigore” citando De Gregori? Beh visto che il rigore gliel’ha parato un certo Di Gregorio ci sta alla grande, no?
  • Jovic TOP 7: scusate il ritardo o scusate l’attesa? Finalmente…
  • Bennacer TOP: per lui niente voto ma solo una parola “bentornato!”.
  • Bonaventura TOP 7,5: oramai i suoi gol non fanno più notizia, anno di grazia è dire poco.
  • Kristensen TOP 7,5: è lui il protagonista della rubrica di questa settimaana “all’improvviso uno sconosciuto. Entra e ribalta la partita della Roma. Provvidenziale.

Supertop della tredicesima giornata: Zapata, bentornato da 8!

Forse ha imbracciato la parabola discendente della sua carriera, chissà. Eppure è ancora capace di fare partite di quelle come contro l’Atalanta, di segnare una doppietta e soprattutto di emozionarsi ancora come un bambino dopo un periodo non facile. Gran cuore Duvan!

Sperflop tredicesima giornata: Osimhen-Kvara 4 per 2

Nemmeno un guizzo, nemmeno un dribbling, nemmeno una roba che dire “Kvaratskhelia sembra un po’ quello dell’anno scorso”. Insomma niente di niente. E allora niente voto buono. Osimhen per l’occasione si era rimesso la mascherina ma nemmeno la scaramanzia ha funzionato. Non ha visto la porta così come il suo Napoli non sembra vedere la fine del tunnel.

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