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La riforma dell’indice di liquidità: nuovo incubo per le società di A

A rischio di esclusione alcuni club, in base a questo essenziale parametro. Come porre rimedio? Iniezione di capitale o la cessione di calciatori

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Ettore Traini

Ettore Traini

Avvocato

Avvocato penalista ed esperto di diritto dello Sport. Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Milano; è stato anche sostituto procuratore federale Figc

E’ un tema che, per la sua evidente centralità, agita i club di Serie A in vista di questa e soprattutto della prossima stagione: si tratta dell’indice di liquidità, ovvero, riprendendo quanto aveva detto il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, del parametro indispensabile per comprendere se una società è nella condizione di garantire la continuità e affrontare il campionato.

Ma come si definisce l’indice di liquidità, quanto pesa sulle scelte dei club in chiave calciomercato e perché può determinare l’esclusione delle società dal campionato, suscitando timori in capo alle singole società? Procediamo partendo dal contenuto della norma.

Indice di liquidità: la norma

E’ previsto dall’art. 85 (Informativa periodica alla Co.Vi.So.C.) delle Noif, norme organizzative interne della Figc, che disciplina gli adempimenti delle società partecipanti al campionato di Serie A. E’ un parametro di riferimento che, insieme ad altri previsti dallo stesso articolo, serve per determinare, in capo alle società calcistiche, il grado di equilibrio economico-finanziario.

In estrema sintesi, è il rapporto tra attività e passività correnti e non deve essere inferiore attualmente a 0,6, ciò significa che gli incassi delle società devono coprire almeno il 60% delle spese.

Indice di liquidità: il significato

Poniamo il caso di una società che debba, nel breve periodo ossia nei 12 mesi, sostenere spese ( costo del lavoro, costi di gestione degli impianti, costi di ammortamenti ecc.) pari a 100 ebbene, gli incassi della stessa società, (diritti televisivi, biglietti venduti, sponsorizzazione ecc.) sempre nell’arco temporale di 12 mesi, dovranno ammontare, per rispettare l’obbligo di copertura, ad almeno lo 0,6 pari quindi al 60% delle spese previste.

E’ un indice rivelatore dello stato di salute della società posto che consente di verificare se una determinata società sia in grado di rispettare i propri impegni finanziari in un breve arco temporale.

E’ stato oggetto nel corso degli anni di varie modifiche poiché, su pressioni delle società calcistiche, la soglia è stata più volte abbassata.

Indice di liquidità: applicazione e i casi di Juve e Inter

Fino all’attuale modifica, l’indice di liquidità è stato un parametro condizionante esclusivamente le operazioni di mercato delle società. In sostanza, se non si rispetta il parametro è necessario immettere liquidità nelle casse della società altrimenti, per poter operare sul mercato e quindi acquistare calciatori, è necessario cedere prima degli altri.

Ad esempio la Juventus, sulla base delle risultanze contabili del 30 settembre 2021, approvate dal Consiglio di Amministrazione in data 5 novembre 2021, presentava un indicatore di liquidità pari a 0,57, (57%) inferiore quindi alla soglia prevista dalla norma.

Ebbene, per evitare il blocco della possibilità di operare sul mercato è stato necessario riportare l’indicatore di liquidità al di sopra della soglia minima prevista e ciò è avvenuto attraverso un aumento di capitale, disposto dall’azionista di maggioranza Exor N.V. per circa 400 milioni di euro.

L’Inter invece, per ripristinare il grado di equilibrio economico finanziario, ha dovuto invece cedere alcuni suoi calciatori.

Indice di liquidità: cosa cambia

Il Consiglio federale del 17 marzo u.s. ha stabilito che l’indice di liquidità diventi un parametro di riferimento anche ai fini dell’iscrizione delle società al campionato e nel prossimo Consiglio Federale di aprile verranno in particolare stabilite le percentuali e coefficienti dell’indice di liquidità.

E sarà proprio su questo punto che si concentreranno le richieste delle società ed infatti la Lega di serie A si è già espressa auspicando che l’indice venga abbassato rispetto alla soglia prevista per la stagione in corso, ciò in considerazione dell’attuale situazione economica e venendo così incontro alle attuali difficoltà della società di calcio italiane

Indice di liquidità: rischi e rimedi, cosa rischiano le squadre?

Al momento sono poche le squadre che non rispettano i parametri e, considerando che la modifica entrerà in vigore per la prossima stagione, avranno comunque il tempo e quindi la possibilità, al fine di evitare l’esclusione dal Campionato, di ristabilire il proprio equilibrio economico-finanziario attraverso l’immissione di nuovi capitali oppure mediante la cessione di calciatori.

Va tuttavia evidenziato che la valutazione circa il rispetto dell’indice di liquidità viene operata su un arco temporale di 12 mesi, sarà quindi opportuno che le società “non virtuose” si attivino quindi al più presto.

La riforma dell’indice di liquidità: nuovo incubo per le società di A Fonte: ANSA

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