Dopo una sofferenza innegabile per quanto patito a ridosso delle Olimpiadi di Tokyo 2020, con tanto di cambio (molto discusso) di allenatore, Larissa Iapichino è tornata quella meravigliosa atleta capace di regalare con l’eleganza e la disinvoltura ammirata domenica un risultato epocale per l’atletica leggera italiana.
- Fiona May superata dalla figlia Larissa Iapichino
- Larissa Iapichino al top agli Europei indoor
- Le prime parole di gioia, dopo la medaglia
- Il successo con la staffetta: è argento!
- Larissa Iapichino, la rinascita dopo due anni difficili
Fiona May superata dalla figlia Larissa Iapichino
La sua medaglia d’argento nel salto in lungo agli Europei indoor a Istanbul è qualcosa di straordinario, fuori dalla normalità di quanto ci eravamo abituati a guadagnarci dopo l’exploit di sua madre, l’incredibile e indimenticata Fiona May.
Larissa vola a 6.97 all’ultimo salto, batte il record italiano che condivideva con sua madre (6.91, centrato ad Ancona nel 2021) e si piazza alle spalle della sola britannica Jazmin Sawyers (7.00), miglior misura mondiale dell’anno. Al terzo posto, a 6.91, la serba Ivana Vuleta, davanti alla campionessa olimpica Mihambo. Sei centimetri che fanno la differenza, che fanno tutto nella differenza dei record.
Larissa Iapichino al top agli Europei indoor
Soprattutto, Larissa Iapichino si è ripresa quello che sembrava già suo alla vigilia dei Giochi olimpici ai quali ha dovuto rinunciare a causa di una sequenza di sventurati accadimenti, tra cui ultimo un infortunio di certo non voluto, occasionale e dolorosissimo perché il suo sogno. Tokyo non è stata la sua Olimpiade, ma ieri a Instanbul abbiamo rivisto Larissa sfiorare le misure che sembrano ancora lontane fino a un anno fa per via di una crisi che possiamo affermare sia ormai superata del tutto.
Iapichino è al primo podio di prestigio in carriera dopo l’oro agli Europei U20 2019. 6.97 è il salto più lungo mai ottenuto in carriera dall’azzurra, che aveva centrato in carriera 6.80 all’aperto nel 2020.
Non ama i paragoni con Fiona May, sua madre, come rivelò nell’intervista che ci aveva concesso all’indomani di uno dei suoi risultati più incredibili ma oggi può dire che sono ormai superati dall’evidenza.
Le prime parole di gioia, dopo la medaglia
Suo padre Gianni, ex atleta a sua volta e musicista nonché maestro di golf, non è riuscito a contenere il suo slancio quando ha capito, ha intuito che fosse arrivato quell’istante perfetto e i numeri restituivano la certezza sul lavoro speso – da allenatore-padre – in questi lunghi mesi.
“Bellissimo – le prime parole di Larissa Iapichino, reduce anche dall’argento nella staffetta femminile – per la prima volta in vita mia ho pensato solo a saltare. Fino all’ultimo volevo stare nella mischia ed essere me stessa. Mi sento più determinata e cresciuta. Dopo i primi salti, ho pensato di poter alzare il mio livello”.
Larissa Iapichino
Il successo con la staffetta: è argento!
E così ha fatto, centrando un risultato personale e per l’Italia agognato, desiderato, cercato e finalmente ottenuto. Un successo doppio, condiviso anche con le ragazze della staffetta che hanno centrato un argento davvero inaspettato.
Il quartetto formato da Alice Mangione, Ayomide Folorunso, Anna Polinari ed Eleonora Marchiando ha chiuso la prova col tempo record di 3’28″61 davanti alla Polonia e alle spalle della favorita Olanda. E donato una grande soddisfazione dopo quanto riuscito a Ceccarelli e a Jacobs.
Larissa Iapichino, la rinascita dopo due anni difficili
Allenata da suo padre Gianni, Larissa Iapichino è reduce da un paio di stagioni difficili, con infortuni – quello alla caviglia rimediato a Rovereto alla vigilia dei Giochi di Tokyo – che ne hanno ritardato la crescita.
In questa stagione, oltre al lungo, si è impegnata con discreti risultati anche nella velocità: 4 uscite sui 60 al coperto, con un buon 7″47. In questa stagione aveva come miglior misura nel lungo il 6.74 di Sabadell (28 gennaio). Personale dell’anno asfaltato dalla prestazione pazzesca in Turchia. No male, davvero anche perché ad agosto ci sono i Mondiali di Budapest. E adesso le speranze possono aumentare.