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La strategia della Juventus per il mercato passa dal nodo Moise Kean

Al centro di un'operazione molto controversa, Moise Kean non ha convinto dal suo ritorno alla Juventus. Ora sarebbe tra i possibili cedibili, nonostante Allegri

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E’ stato già tanto in una carriera pur breve. L’operazione che l’ha riportato a Torino, che ha in qualche modo segnato l’uscita di scena di Fabio Paratici, aveva destato non pochi interrogativi e così il rientro di Moise Kean alla Juventus si è tramutata in un interrogativo finanziario, prima ancora che tecnico.

Ora, in questo adesso di profondissime incertezze, di paradossi e di esternazioni ormai senza alcun filtro anche da parte di Massimiliano Allegri – forse il più aziendalista tra gli allenatori della serie A – che non cela nulla di un malessere di difficile definizione nella sua Juventus, uno come Kean è un caso?

Moise Kean, l’ex pupillo di Allegri

Eppure era stato proprio Allegri, all’epoca in cui trionfava come il Conte Max, in una Juventus che esplodeva di certezze a lanciare questo talentuoso ragazzino classe 2000 in questa compagine perfetta, capace di strisce positive da record. Proprio lui dovrebbe avergli concesso fiducia, stima, confidenza.

Invece Kean sembra un giocatore in cerca di affermazione qui, tra un Dybala in partenza e un Vlahovic in calo come ha sottolineato ai microfoni di RaiSport proprio il tecnico.

Il posto di Kean

Quale sarebbe allora il posto di Kean? In questo amalgama lì, dove dovrebbe essere indispensabile, ha mancato: in quasi 9 mesi ha giocato e non poco totalizzando appena 5 reti in 34 partite. Se lamentiamo il calo di rendimento di Vlahovic, che da gennaio ad oggi ha segnato una sola rete, qui abbiamo davanti un abisso dal quale per riemergere Moise ha bisogno di altro.

Non c’è spazio per lui, almeno in questa nuova Juve che ha consentito che Dybala lasciasse Torino come se nulla fosse stato e che ha tentato di spiegare le sue ragioni, quelle del presidente e della nuova dirigenza alla tifoseria, non proprio allineata su questa come su altre operazioni.

Gli obiettivi minimi della Juventus

La Juventus, mancata la Champions, non può prescindere da Coppa Italia e da quarto posto in questa stagione: è pronta a rivalutare i suoi piani, sportivi e soprattutto economici nei mesi a venire. E studiare come risolvere questo nodo, che vede un talento come Kean, nel giro anche della Nazionale in un recente passato, bloccato da una situazione paradossale.

Il nodo con l’Everton

Certo, c’è da risolvere la situazione con l’Everton, che la scorsa estate l’ha ceduto in prestito oneroso di 7 milioni di euro (3 già pagati, 4 da pagare tra qualche mese) con obbligo di riscatto fissato a 28 al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi nel corso della stagione 2022/2023, con l’aggiunta di 3 milioni di bonus. Un totale che sfiora abbondantemente i 38 milioni di euro e che incute un certo timore, se consideriamo quanto raccolto fino ad ora.

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