La Juventus passa anche a Empoli e prosegue la propria marcia verso le primissime posizioni della classifica di Serie A. Il faticoso 3-2 rifilato ai toscani, con una doppietta di uno straordinario Dusan Vlahovic, acquista ancora più valore alla luce dei pareggi di ieri di Inter e Milan (fermate rispettivamente da Genoa e Udinese). Considerando che il Napoli vincendo potrebbe al massimo raggiungere i rossoneri a quota 57, i bianconeri si trovano adesso ad appena sette punti dal primo posto con 33 ancora a disposizione. Tutto è ancora aperto, e con un centravanti così i tifosi continuano a sognare.
Juventus, con un Vlahovic così è lecito sognare lo Scudetto
Partiamo da una constatazione sotto gli occhi di tutti: se a gennaio non fosse arrivato Vlahovic, la Juventus avrebbe fatto una fatica tremenda in questo periodo. È verissimo che i bianconeri non perdono in campionato da ben 13 partite consecutive (per tornare a un rendimento simile dobbiamo andare indietro fino all’inizio della gestione Sarri), ma la sterilità offensiva e i problemi della manovra sono lì sotto gli occhi di tutti.Â
Per il momento, il fenomeno Vlahovic sta ovviando a queste difficoltà , e basta guardare i suoi numeri da quando è a Torino per capirlo. Compresa quella di oggi sono nove marcature multiple dall’inizio della stagione 2020/21, raggiungendo Cristiano Ronaldo in questo periodo. Son bastati 13 minuti per fargli segnare il primo gol in bianconero, è bastata la prima partita a eliminazione diretta in Champions League per renderlo decisivo dopo appena 31 secondi. Sono già quattro gol e un assist in sei partite con la Vecchia Signora, numeri da CR7.
Allegri in conferenza stampa non ha voluto paragonare il fenomeno di Madeira col nuovo numero 7 bianconero, e ovviamente ha ragione. Ma un giocatore del genere, che nasconde le mancanze di una squadra intera prendendosi tutto sulle proprie spalle, alla Juve mancava.
Juventus a meno sette dalla vetta: la vittoria della Serie A non è un’utopia
Pensando alle parole di Max Allegri, che in conferenza stampa pre Empoli aveva sostenuto (e lo ha rimarcato ancora nel post gara) che la lotta Scudetto era ormai una questione tra Inter, Milan e Napoli, molte cose sono cambiate in questi due giorni.Â
Il Milan si è fatto fermare 1-1 dall’Udinese di Cioffi, mentre l‘Inter ha trovato un pari a reti bianche contro il Genoa di Blessin (al quinto pareggio consecutivo). Considerando che il Napoli è a meno tre punti dai rossoneri, in caso di vittoria non può andare oltre. Questo colloca la Juventus in una posizione intermedia, ma ora viene una considerazione che ognuno può fare e ragionarci come meglio crede: essere a sette punti dal primo posto a 11 giornate dalla fine vuol dire essere tagliati fuori dalla lotta Scudetto?Â
Guardando il calendario delle prime quattro, a noi sembra che la lotta per la conquista della Serie A sia più aperta che mai. I bianconeri hanno solamente Inter e Lazio come big match ancora da giocare, mentre per esempio i rossoneri devono ancora affrontare Napoli, Lazio e Atalanta, senza considerare la durissima doppia sfida di Coppa Italia contro l’Inter.
Proprio i nerazzurri, come big match, hanno ancora Juventus e Roma, mentre il Napoli di Spalletti deve giocare ancora con Lazio, Milan, Atalanta e Roma. La situazione è dunque molto complicata e aperta a ogni ribaltone, ma considerare il discorso Scudetto ormai racchiuso nelle prime tre, evidentemente, non è corretto
Serie A, il campionato più aperto d’Europa: lo dicono i numeriÂ
La nostra considerazione parte dalla visione delle classifiche di Serie A, Premier, Bundesliga e Liga spagnola. In nessuno dei tre campionati esteri appena citati, infatti, c’è così poca differenza, per esempio, tra la prima in classifica e la settima, dunque alle porte della zona Europa.Â
In Serie A il Milan dista appena 15 punti dalla Fiorentina settima (57 contro 42). In Premier League invece, dove il campionato è praticamente chiuso, ci sono ben sei punti tra la prima (City) e la seconda (Liverpool). Inoltre, la distanza tra la prima e la settima, ovvero il Tottenham di Conte, è di ben 24 punti. Anche guardando solamente alla distanza tra la prima e la quarta, che in Italia è appunto solo di sette punti, in Premier è di ben 19.Â
Passiamo ora alla Liga, dove a dominare è il Real Madrid di Ancelotti. Col successo di oggi la distanza col Siviglia secondo è di ben nove punti, di 14 col Betis terzo e di 15 con l‘Atletico quarto. La distanza con la Real Sociedad, settima, è di 22 punti. Guardiamo infine alla Bundesliga, dove la differenza di punti tra il Bayern primo e l’Union Berlin settimo è di ben 21 punti, e tra i bavaresi e il Dortmund secondo è di nove.Â
Nelle altre nazioni dunque il campionato ha una competizione molto più bassa, dovuta principalmente al dominio nettissimo di una squadra sulle altre (City, Bayern e Real). In Italia invece la lotta per ogni posizione (dallo Scudetto al piazzamento Champions fino all’Europa e alla Conference League) è completamente aperta, con i verdetti che ci saranno solamente verso le ultime giornate se non proprio sulla linea del traguardo come lo scorso anno (dove il Napoli rimase fuori dalla Champions per un soffio).