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Laurel Hubbard rompe il silenzio: le parole della prima atleta trans

La pesista neozelandese ha chiuso subito le sue Olimpiadi, ma ha lanciato un messaggio centrale dopo le polemiche: il messaggio di Laurel Hubbard

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Nulla di nuovo, se non una polemica preventiva particolarmente irrisoria considerati i risultati conclusivi che Laurel Hubbard, 43 anni, ha raccolto in questi Giochi. La pesista neozelandese è già passata alla storia come prima atleta transgender e poco contano, ormai, con la sua eliminazione in una fase così primitiva della gara le questioni proposte sulla sua partecipazione.

La gara che ha spento le polemiche per Laurel Hubbard

Le presunte condizioni favorevoli alla Hubbard non si sono mostrate tali: la neozelandese è stata eliminata in meno di mezz’ora perché non è riuscita a concludere la prova di strappo con un’alzata valida. Insomma, una delusione completa, piena per un atleta che partecipa alle Olimpiadi. Aveva dovuto subito alzare la posta per pareggiare la dichiarazione dell’americana Robles (120 kg) e per restare in scia alla cinese Li Wenwen partita da 130 kg e poi autrice, a quota 140 kg, del nuovo primato olimpico di questa fase della gara.

Le dichiarazioni di Laurel Hubbard

Le altre, a differenza di Laurel, hanno potuto passare alla fase dello slancio dove Li Wenwenha messo in chiaro un dominio assoluto con un’alzata da 173 kg (pure questa è un nuovo record olimpico) che ha portato il totale complessivo a 313 kg. Laurel, prima atleta transgender così discussa nel pre Olimpiadi, ha deciso di rompere il silenzio e di palesare le sue emozioni dopo aver portato la mano sul cuore:

“Ringrazio prima di tutto il Giappone per aver ospitato questi Giochi in circostanze davvero difficili e tutte le organizzazioni che hanno reso possibile questa avventura olimpica. Quanto a me, sono totalmente consapevole delle controversie sulla mia presenza a Tokyo. Ma colgo questa occasione per ringraziare di nuovo il Cio: ha dimostrato di essere in piena sintonia con i principi dell’Olimpismo e, soprattutto, ha stabilito che lo sport è per tutti, inclusivo e accessibile. Un grazie, infine, anche alla Federazione internazionale: è stata straordinaria”.

A Laurel Hubbard l’onore di aver intrapreso un percorso di rinnovamento e anche di estrema volontà, ponendo l’attenzione ancora più focalizzata e sicura sul tema dell’identità di genere che, nello sport in generale e in alcuni in particolare, è ancora distante dall’essere una questione del tutto risolta.

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Laurel Hubbard rompe il silenzio: le parole della prima atleta trans Fonte: ANSA

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