Ordini di scuderia e strategie tattiche, spesso vanno a braccetto.
Sulla carta in Ferrari, la prima guida dovrebbe essere il monegasco Charles Leclerc, anche se questa supremazia, spesso non si è vista oppure non si è voluto farla vedere. La scuderia di Maranello del resto è sempre stata piuttosto chiara sotto questo aspetto. “Il nostro obiettivo è ottenere il miglior risultato per la squadra. La Ferrari viene prima di tutto”.
Mekies però ha poi aggiunto: “Prima o poi arriverà un momento in cui dovremo concentrarci di più su un pilota rispetto all’altro, se la posizione in campionato lo richiede. Questo, non significa aspettare una certa differenza matematica, ma significa arrivare al punto della stagione consapevoli di quale sia la scelta corretta da portare avanti”.
Il ritorno ufficiale alle gare è previsto tra due settimane con il Gran Premio del Belgio, e forse in qualche modo, il Direttore Sportivo della Ferrari ha voluto anticipare quello che la Scuderia di Maranello ha pensato di mettere in atto per provare un ultimo estremo tentativo di consentire a Charles Leclerc di poter lottare per la conquista del titolo piloti.
Nell’intervista Mekies è tornato anche a parlare delle scelte strategiche, difendendo l’operato del muretto box. “Se dovessi tornare al Gp di Francia, richiamerei Carlos esattamente come abbiamo fatto e farei il pit stop esattamente come abbiamo fatto. E questo dimostra quanto sia difficile al giorno d’oggi, in uno sport così complesso, capire le ragioni dietro una strategia o un’altra”.
Le parole di Mekies risultano essere quindi perfettamente in linea con l’operato e il pensiero di Mattia Binotto che ha sempre difeso le strategie messe in atto quest’anno da un muretto box non sempre all’altezza degli avversari.