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LBA 3a giornata, Trieste sogna con un super Denzel Valentine: da "scarto" di Milano a simbolo del primato alabardato

L'analisi della 3a giornata di LBA: Trieste è la rivelazione di inizio stagione grazie anche alle prestazioni da urlo dell'ex Bulls e Cavs, lo scorso anno "dimenticato" da Messina

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Neopromossa, ma con licenza di stupire. Oltre che di vincere, perché Trieste fino ad oggi non ha saputo fare altro che mettere sotto l’avversario di turno che gli si è presentato davanti. Un avvio di stagione da urlo per la matricola giuliana, tornata ad assaporare il massimo palcoscenico nazionale un anno dopo l’amara retrocessione in A2 che era sembrata chiudere un’era fatta di ben 5 annate consecutive in Serie A. Ma dopo aver dominato i play-off di A2 della passata stagione (9 vittorie e un solo ko. nella serie di finale contro Cantù, vinta per 3-1), Trieste ha pensato bene di proseguire in quel meraviglioso tragitto che l’ha riportata nel basket che conta. Con la vetta a punteggio pieno dopo 3 giornate che era tutto, fuorché scontata.

Miracolo Trieste: coach Christian, il nuovo che avanza

Jamion Christian, il coach che dirige le operazioni, fino a un anno e mezzo fa non aveva mai allenato in Italia. Non conosceva la lingua (e tuttora qualche difficoltà ce l’ha, ma non è che gli italiani a roster siano poi così tanti…), non conosceva le abitudini, non conosceva soprattutto il campionato di A2 nel quale s’è ritrovato catapultato al debutto sulla panchina biancorossa. Ha imparato però a farsi conoscere, e di conseguenza a riconoscere i pericoli che si nascondono dietro ogni azione.

La cavalcata play-off della stagione passata gli ha dato una sorta di aurea di invincibilità, portando Trieste a un livello superiore di cui i frutti si sono visti anche nel corso delle prime gare dell’attuale campionato. Chiaro però che per costruire un giocattolo tanto bello e accattivante ci vogliono anche i giocatori, alcuni in grado di rovesciare partite con una facilità d’esecuzione disarmante (per gli avversari). Un nome su tutti? Denzel Valentine, reietto di Milano, nuovo comandante delle forze alabardate.

Valentine ha la mano calda: triple come se piovesse

I 22 punti segnati a Tortona, con 4 triple mandate a referto nel quarto periodo, hanno spedito Trieste in vetta e ricordato al mondo intero che uno come lui in Italia è un lusso che possono permettersi in pochi. All’Olimpia lo scorso anno è passato sottotraccia: 4 partite appena in LBA per complessivi 32’ di impiego, con 15 punti totali realizzati e l’esclusione dalle rotazioni durante i play-off. Coach Messina l’ha ritenuto estraneo al progetto EA7 Exchange, Trieste l’ha accolto alla stregua di un nuovo Messia, come dimostrano abbondantemente i numeri delle prime tre uscite: 19.3 punti di media a partita con una percentuale dall’arco appena inferiore al 49%, più 6 rimbalzi e 5 assist.

Tortona c’è rimasta di stucco: Valentine ha preso per mano Trieste nel finale di una gara che la Bertram ha sempre condotto, ma che ha finito per mostrare una volta di più la mondo intero quanto l’ex Bulls sia capace di fare la differenza a queste latitudini. Un upgrade enorme per coach Christian, che ha mietuto vittime illustri (Milano, Napoli e Tortona) offrendo anche un bel gioco di squadra.

Va detto che Trieste non è solo Valentine: Colbey Ross è partito fortissimo, così come Jarrod Uthoff e Markel Brown hanno dimostrato di sapere come farsi valere quando più conta. Uomini che sparigliano le carte.

Bologna in Italia non sbaglia mai, Pippo Ricci show

La terza giornata di LBA ha sostanzialmente ribadito quanto aveva già detto nelle due precedenti. Con Bologna che almeno sul suolo italiano riesce ad essere performante quanto basta (tris contro una Reyer sempre più in crisi) e Trento che al solito dimostra di sapere come si fa a partire forte (l’aveva fatto anche nelle passate stagioni).

Milano ha ripreso quota in coda alla settimana che l’ha vista vincere anche la prima partita in Eurolega grazie a un Pippo Ricci ancora una volta decisivo, mentre la ripassata che Reggio Emilia ha dato a Treviso ha mostrato per la prima volta il potenziale enorme che la squadra di Priftis forse non sa (ancora) di avere.

Dietro la lavagna, Napoli e Varese: la GeVi è lontanissima parente di quella che lo scorso anno ha stupito il mondo intero, mente l’Openjobmetis, tolto Mannion, è davvero troppo fragile.

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