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Le frasi celebri di Mourinho che regalò il Triplete all'Inter

Una nuova ombra per la panchina di Spalletti?

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Le frasi celebri di Mourinho che regalò il Triplete all'Inter Fonte: Ansa

E chissà che ora non arrivi anche lui a far ombra a Spalletti. Non bastavano Conte e Simeone, l’esonero di Mourinho dalla panchina del Manchester United, fanno rispolverare antiche nostalgie nerazzurre mai sopite. Lo Special One è ancora amatissimo da tutti i tifosi interisti, grati per quell’indimenticabile Triplete del 2010. Quell’esultanza polemica con la mano sull’orecchio dopo il successo a Torino contro la Juve in Champions rimarrà l’ultima gioia per il tecnico portoghese. Ecco alcune delle sue frasi più celebri che hanno reso Mourinho il tecnico più “mediatico” al mondo:

10 luglio 2004 (Conferenza di presentazione al Chelsea)
«Sono diventato campione d’Europa e credo di essere speciale. Se avessi voluto un lavoro facile sarei rimasto al Porto con una bella sedia blu, una Champions League in bacheca, Dio, e dopo Dio, io».

4 giugno 2008 (Conferenza di presentazione all’Inter)
Il cronista gli chiede di un possibile passaggio di Lampard all’Inter nonostante il tecnico abbia già chiarito di non voler rispondere a domande sul Chelsea. Mourinho lo guarda e gli fa: «Io non sono pirla”.

4 agosto 2008 (polemica con Ranieri)

Sono in Italia per lavorare non per fare una guerra di parole. Voglio far bene con l’Inter, il meglio possibile per noi e dimenticare il lavoro degli altri. Ranieri? Ha comunque ragione per quello che dice: io sono molto esigente con me stesso e ho bisogno di vincere per avere sicurezza delle cose. Per questo ho vinto tante trofei nella mia carriera. Lui ha, invece, la mentalità di uno che non ha bisogno di vincere e a quasi settanta anni ha vinto una Supercoppa e un’altra piccola Coppa. È troppo vecchio per cambiare mentalità.

15 settembre 2008 (Scintille con il Catania)
Pietro Lo Monaco, a.d. del Catania, attacca Mourinho: «Sarebbe da prendere a bastonate sui denti». Risposta dello Special One: «Io conosco il monaco del Tibet, il Principato di Monaco, il Bayern Monaco, il Gran Prix di Monaco. Non ne conosco altri. Se questo Lo Monaco vuole essere conosciuto per parlare di me, mi deve pagare tanto»

3 marzo 2009 (Polemica dopo un rigore concesso all’Inter contro la Roma)
«A me non piace la prostituzione intellettuale, a me piace l’onestà intellettuale. Mi sembra che negli ultimi giorni ci sia una grandissima manipolazione intellettuale, un grande lavoro organizzato per cambiare l’opinione pubblica per un mondo che non è il mio. Negli ultimi due giorni non si è parlato della Roma che ha grandissimi giocatori, ma che finirà la stagione con zero titoli. Non si è parlato del Milan che ha 11 punti meno di noi e chiuderà la stagione con zero titoli. Non si è parlato della Juve che ha conquistato tanti punti con errori arbitrali»

2 aprile 2009

Solo uno tra ventuno non voleva darmi la laurea honoris causa, ma è normale, neanche Gesù piaceva a tutti.

22 agosto 2009 (Vigilia di campionato)
«Zero tituli? Ho espresso un’opinione da uomo libero in un Paese libero e subito ho sentito il rumore dei nemici»

19 febbraio 2010 (Polemiche dopo un rigore concesso alla Juve)
«Area con venticinque metri ce n’è solo una in Italia».

21 giugno 2012 (polemica con Zeman)

Sarei un mediocre? Rispetto le opinioni di tutti, anche quelle di Zeman. Scusi, ma dove gioca questo Zeman? Ah, è un allenatore; della Roma. Non lo sapevo… Ora che sono in vacanza ho un sacco di tempo libero, mi informerò su Google cosa ha fatto e cosa ha vinto…

9 giugno 2013 (parlando di Boateng)

Non cerco fotomodelli, il Chelsea insegue calciatori. Nell’ultimo anno ha fatto più cambi di look che gol.

9 aprile 2015

Penso di avere un problema, ovvero, sto diventando sempre più bravo in ogni aspetto del mio lavoro, che ha avuto un’evoluzione in molte aree differenti: nel modo in cui leggo la partita, nel modo in cui la preparo, nel modo in cui alleno… Mi sento sempre meglio. In una cosa però non sono cambiato: quando affronto la stampa, non sono mai un ipocrita.

28 agosto 2018 (dopo 0-3 col Tottenham)

Sapete qual è il risultato? 3-0. Già, 3-0. E sapete cosa significa? Significa tre Premier League, quelle che ho vinto io nella mia carriera. E ho vinto più campionati io che tutti gli altri 19 allenatori messi insieme, che arrivano a due. Quindi esigo rispetto, rispetto e rispetto”.

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