Leeds-Liverpool può rimanere una partita a suo modo storica: i Reds sono la prima delle 12 squadre ‘fondatrici’ della Superlega a scendere in campo per giocare una partita di campionato.
Il Leeds prima della partita nel riscaldamento ha indossato una maglia particolare: la scritta ‘earn it’, ‘guadagnala’, e il logo della Champions League, mentre sulla schiena campeggiava la scritta ‘il calcio è per i tifosi’.
La giornata è stata turbolenta, con striscioni fuori da Anfield che hanno dichiarato “la morte del Liverpool” e del mancato rispetto del motto “You’ll never walk alone”. Fuori da Elland Road, lo stadio del Leeds, un gruppo di tifosi ha anche inseguito il pullman della squadra di Jürgen Klopp.
Alla ‘BBC’ prima della partita l’allenatore del Liverpool ha detto la sua. Già in passato aveva criticato l’idea della Superlega e anche ora che è stata fondata, con la sua squadra che ne farà parte.
“Il mio pensiero non è cambiato. L’ho sentito ieri per la prima volta, mentre stavo provando a preparare la partita col Leeds. Abbiamo avuto qualche informazione, non molto. È dura. La gente non è felice e lo capisco. Non posso dire molto altro, non siamo stati coinvolti, né io né i giocatori. Vedremo come si svilupperà.
Ho 53 anni, Da quando sono nel calcio professionistico, c’è sempre stata la Champions League. Mi piace l’aspetto competitivo del calcio. Mi piace l’idea che il West Ham possa andare in Champions League. Non è facile.
Capisco la rabbia. Non ho tutte le informazioni. Non so perché i 12 club abbiano fatto questa mossa. So che delle cose nel calcio in futuro dovranno cambiare”.
Il tecnico è poi sceso in difesa della squadra, affermando che non va attaccata per le scelte prese dalla dirigenza e che nulla dovrebbe frapporsi tra loro e i tifosi.
“Ho sentito tante cose che non mi piacciono, il Liverpool è più di certe decisioni. La parte più importante del club son i tifosi e la squadra. Niente deve frapporsi tra loro. Ho sentito che ci sono striscioni contro di loro, ma i giocatori non hanno colpe. Bisogna rimanere uniti. Non vuol dire che devi essere d’accordo, ma ripeto, i ragazzi non hanno fatto tutto nulla di sbagliato”.