“Mio figlio si è ucciso a causa del Boca Juniors”. È il grido di dolore di una donna, che ha perso un figlio di soli 23 anni, suicidatosi dopo la sconfitta degli xeneizes nella finale di Copa Libertadores contro la Fluminense. Alcune settimane fa l’aveva promesso: “Se il Boca non vince il 4 novembre mi uccido”. Ma in famiglia tutti erano certi che stesse scherzando.
- Libertadores, tragedia dopo il ko del Boca: 23enne si toglie la vita
- Il dramma di Marcelo nelle parole della madre Veronica
- La passione del giovane per il Boca e l'attacco della madre
Libertadores, tragedia dopo il ko del Boca: 23enne si toglie la vita
Quando la troppa passione sfocia nel fanatismo, allora il rischio di gesti inconsulti è serio. A raccontare la tragedia di Marcelo Alejandro Morales, giovane poliziotto di Buenos Aires, è la madre, Veronica, straziata da un dolore inconsolabile. Sconvolta. Ancora incredula. E pervasa dai sensi di colpa. Già, perché il 23enne aveva avvisato tutti nei giorni antecedenti la finalissima della Copa Libertadores: “Se il Boca non vince, la faccio finita”. Non avevano dato troppo peso a quelle parole, perché convinti che fosse un’esagerazione, uno scherzo. “Non potevamo immaginare che sarebbe arrivato a tal punto”.
Il dramma di Marcelo nelle parole della madre Veronica
Prima di suicidarsi, l’agente, che ha guardato la partita più importante dell’anno in Sud America in compagnia del padre e del fratello, ha lasciato tutti i suoi risparmi al fratello, dettaglio che lascia capire quanto il gesto sia stato voluto. “Conduceva una vita normale – racconta in lacrime la madre -. Non era un ragazzo cattivo, né consumava droghe. La sua vita si svolgeva tra casa e lavoro e salutava tutti con rispetto”. Finito il match, vinto dalla Fluminense ai supplementari con gol di Kennedy, il poliziotto è andato nella sua stanza al primo piano della casa e si è sparato alla tempia destra con la pistola d’ordinanza.
La passione del giovane per il Boca e l’attacco della madre
Del figlio Veronica dice che “era un grande tifoso del Boca. E se perdeva, si deprimeva, si rabbuiava, si arrabbiava”. Poi, in un’intervista a Crónica, attacca: “Il Boca è spazzatura perché hanno ucciso mio figlio. Mio figlio si è ucciso a causa loro, a causa del Boca. E nessuno del club, nessun giocatore, mi ha fatto le condoglianze”. Infine, un appello, affinché tragedie del genere non accadano mai più: “I giovani siano consapevoli, pensino alle loro famiglie”.