Nella storia c’era già, questa squadra: eterna per l’impresa concretizzata a Wembley, lo scorso luglio, e più in generale per un torneo disputato stringendo in mano l’orgoglio di un’intera Nazione, sollevandolo al cielo con la Coppa.
Infinita, per aver riunito un popolo che aveva fin troppo spesso messo da parte la passione per la propria Nazionale, l’Italia, e sceso in piazza come un fiume in piena, trascinando con sè le emozioni, implacabili.
Essere immortali, però, nello sport vuol dire anche associare il proprio nome ad alcuni eventi, alcune situazioni, costrette a rimanere impresse nella memoria per decenni: oggi è stato compiuto un ulteriore passo verso l’eternità.
Con il pareggio del St. Jakob, l’Italia di Roberto Mancini sigla il record assoluto di gare senza sconfitta consecutiva: una striscia che raggiunge quota 36, superando le 35 raggiunte contro la Bulgaria e condivise, come numero, con la Spagna di Aragones e Del Bosque (periodo 2007/09) e con il Brasile del periodo 1993/96.
Non perde praticamente da tre anni, la formazione Azzurra: dalla sconfitta rimediata contro il Portogallo il 10 settembre 2018 in Nations League (1-0). E anche se può risuonare come retorica, ripensare una volta in più a quanto accaduto nel novembre del 2017, con la mancata qualificazione ai Mondiali in Russia, rende chiara l’impresa compiuta dai ragazzi di Mancini. “Due partite in cui abbiamo creato davvero tanto ma ci è mancato il gol in più. Lavoreremo per migliorarci, intanto complimenti ai ragazzi per il record di imbattibilità”.
Non si ferma, il commissario tecnico, che volge lo sguardo al futuro, al miglioramento: è una striscia che può aumentare ancora, staccando il passato. La storia parla il verbo dell’Italia: al presente e al futuro. Quello della sorpresa, che ha travolto tutti a luglio, e dell’affermazione.
Più in generale, della rinascita: passando per Wembley, ricordando i rigori e la gioia di un Paese intero. Orgoglioso, oggi come quella notte, della propria Nazionale, finalmente.