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Luke Fleurs ucciso a sangue freddo a colpi d'arma da fuoco in una stazione di servizio: calcio sotto choc

Il difensore dei Kaizer Chiefs aveva solo 24 anni: la polizia ha comunicato l'accaduto e ufficializzato l'identità dello sventurato giocatore, morto durante una rapina

Ultimo aggiornamento:

Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Le immagini che lo ritraggono, rare, lo mostrano nel pieno della sua prepotente volontà di contenere, difendere, giocare a calcio. Una passione che lo aveva portato piccolissimo a misurarsi su un campo di calcio, e che gli aveva donato notorietà, ingaggi, anche denaro e una sicurezza economica che non era affatto banale allora e neanche in un presente simile.

Oggi la polizia ha ufficializzato la notizia della morte di quel ragazzo fotografato negli scatti di gioco: si tratta del calciatore sudafricano Luke Fleurs, ucciso a colpi di arma da fuoco, durante un furto d’auto. Aveva solo 24 anni.

La morte di Luke Fleurs

Da quel che è stato riportato dai media, in particolare dalla BBC, le forze dell’ordine hanno confermato la morte del giovane difensore a seguito di una sparatoria avvenuta mercoledì sera in una stazione di servizio, precisamente in un sobborgo di Johannesburg.

Le ferite troppo gravi non hanno concesso altro tempo al 24enne giocatore dei Kaizer Chiefs che stava aspettando di essere soccorso per un piccolo inconveniente, quando è stato avvicinato da uomini armati che gli hanno ordinato di scendere dal veicolo. Non è ancora del tutto chiaro come e perché siano partiti i colpi; quel che è stato però comunicato è irreversibile. Luke Fleurs è morto così, per via della sua auto.

La ricostruzione del furto e della sparatoria

Stando alla ricostruzione di quel che è avvenuto in quegli attimi concitati, e drammatici, uno dei sospettati sarebbe fuggito dalla scena del crimine con l’auto di Fleurs, poco dopo la sparatoria costata la vita al calciatore.

“I sospettati lo hanno puntato con un’arma da fuoco e lo hanno portato fuori dal suo veicolo, poi gli hanno sparato una volta sulla parte superiore del corpo”, ha detto ai media locali il portavoce della polizia di Gauteng, il tenente colonnello Mavela Masondo.

L’immane orrore, per violenza e per le circostanze in cui si è consumato questo delitto che ha colpito il calcio sudafricano e il mondo dello sport, ha toccato direttamente la sua famiglia, i compagni e il club che non ha atteso oltre per ricordare e rendere omaggio a Fleurs.

Il Kaizer Chiefs ha descritto la sua scomparsa come “tragica” e ha riservato al difensore parole di elogio e di profonda vicinanza ai suoi cari, che attendono adesso giustizia.

Calciatori vittime di omicidi

L’inaudita e incomprensibile morte di Luke ha riportato alla memoria non solo la pericolosità sociale, come sottolineato dalle forze dell’ordine, in cui versa il Paese ma altri, terribili omicidi che hanno avuto come vittime calciatori giovani, spesso inermi.

Kelvin Maynard è stato ucciso ad Amsterdam all’interno della propria auto, colpito a morte. Una sorte spietata che lo accomuna a quella toccata, forse addirittura più crudele al camerunense Albert Ebossé, che sarebbe rimasto ucciso a seguito di un pestaggio disumano.

E poi anche, per ricordare quanto avvenuto in Italia a uomini che, anche loro malgrado, si sono ritrovati coinvolti e vittime di una violenza inaudita: Denis Bergamini e pure Nicola Della Morte, ucciso da un suo conoscente, per ritorsione.

Le indagini sulla morte

La società, riferiscono i media, ha detto che la polizia si sta occupando della questione e che ulteriori dettagli saranno comunicati a tempo debito. Il ministro dello Sport, Zizi Kodwa, si è detto “rattristato dal fatto che un’altra vita sia stata stroncata a causa di crimini violenti”. Il suo post su X ha espresso la tristezza immane provocata dalla perdita di un giovane di così grande talento, per i suoi affetti, la squadra e l’intera comunità. E la stessa famiglia africana del calcio.

Fleurs si è unito ai Kaizer Chiefs l’anno scorso: in precedenza aveva giocato per il SuperSport United e sognava di indossare la maglia della nazionale maggiore dopo aver militato nelle giovanili. La convocazione sembrava imminente, possibile per lui che aveva indossato anche la maglia durante le Olimpiadi in attesa di quella della rappresentativa maggiore.

Sul loro sito web, i Kaizer Chiefs descrivono Fleurs come un “difensore di classe” con “grandi capacità tecniche”.

Ha iniziato la sua carriera nel 2013 presso la Ubuntu Cape Town Academy, secondo i media locali.

Gli appassionati di calcio sui social media continuano a piangerlo e a ricordarlo. “La famiglia del calcio ha perso una fiamma brillante”, ha scritto la presentatrice e giornalista sportiva, Carol Tshabalala, su X dopo la notizia dell’assassinio di questo ragazzo di appena 24 anni.

Luke Fleurs ucciso a sangue freddo a colpi d'arma da fuoco in una stazione di servizio: calcio sotto choc Fonte: Getty Images

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