Paolo Maldini è stato icona del Milan e del calcio italiano. Oggi l’ex difensore ed ex dirigente rossonero è ai margini, in attesa di rientrare per una nuova avventura professionalmente degna del suo gigantesco peso. Intervistato da Real Madrid TV, il 56enne milanese ha parlato proprio delle Merengues ma senza risparmiare un riferimento al Diavolo. Infine, si è soffermato su Carlo Ancelotti che per lui è stato compagno di squadra ma anche allenatore a fine carriera.
Prima il Real e poi il Milan
Non voleva essere un torto al suo Milan ma nella classifica di Paolo Maldini tra i club più importanti al mondo al primo posto c’è il Real. L’ex difensore lo ha ricordato proprio nel corso dell’intervista all’emittente privata dei Blancos: “Credo che il Real Madrid sia il club più grande al mondo, con il Milan in seconda posizione. Credo che ciò che più rappresenti il Real per i tifosi sia la propria identità. Persone come Florentino Perez, Emilio Butragueno e tutta la gente che lavora per il club ogni giorno da sempre più forza a questa identità“.
Il rapporto con Carlo Ancelotti
Ma non c’è soltanto il passato in questa valutazione, bensì anche il presente. “Il Real Madrid ha giocatori incredibili – prosegue il vecchio capitano rossonero -, il mio amico Carlo Ancelotti deve trovare equilibrio, che è la cosa più difficile da avere nel calcio“. A proposito di Ancelotti, Maldini racconta: “Il Mister è stato mio compagno perché abbiamo giocato 4/5 anni insieme, vincendo la Coppa dei Campioni. Per me giocare il finale della mia carriera con Carlo da allenatore è stato un grande piacere. Ci siamo goduti il tempo insieme“.
Le scintille col mondo rossonero
Insomma, non si sa se queste dichiarazioni faranno piacere al popolo rossonero. Di certo, anche semplicemente contando i titoli, non si può non riconoscere quanto il Real Madrid abbia ottenuto nel corso della sua storia nel calcio. Sicuramente, anche per il modo con cui Paolo Maldini si è lasciato col Milan, qualche strascico queste parole potranno causare. Il dirigente è stato fatto fuori dalla proprietà del Diavolo senza troppi complimenti e trascurando completamente quello che ha rappresentato per l’universo rossonero.