Le campagne di comunicazione del Governo italiano ormai stanno diventando una inesauribile fonte di meme e sfottò vari. Ne sanno qualcosa gli ideatori della campagna “Italia: Open to meraviglia”, con la Venere di Botticelli incautamente protagonista, tirata in ballo nella non esattamente centrata operazione di marketing del Ministero del Turismo. Questa volta invece è toccato al Dipartimento per le politiche antidroga e dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria. Protagonista della campagna, il ct della Nazionale italiana di calcio, Roberto Mancini.
- Mancini nello spot contro le droghe
- Il video di Mancini
- Mancini testimonial del Governo Meloni
- Il web si scatena
- Mancini, i tifosi insorgono
Mancini nello spot contro le droghe
Mancini compare in uno spot televisivo, apparso in tv e sul web, presentato il 26 giugno 2023 presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, in occasione di un evento istituzionale organizzato per la “Giornata internazionale contro l’uso ed il traffico illecito di droghe” e successivamente diffuso a livello nazionale. La campagna ha lo scopo principale di sensibilizzare i ragazzi, coinvolgendoli direttamente sul fatto che “tutte le droghe fanno male” e invitandoli, a loro volta, a sensibilizzare i propri coetanei sulla pericolosità e sui danni causati da tutte le sostanze stupefacenti, anche attraverso i social.
Il video di Mancini
Protagonisti dello spot sono Roberto Mancini, ct della Nazionale di calcio italiana e tre ragazzi. In apertura Roberto Mancini, tramite un suo video pubblicato on line su una piattaforma social seguita dai giovani, afferma che “tutte le droghe fanno male”. Immediatamente il video viene visto, tramite i social, da un gruppo di amici (due ragazze e un ragazzo) che a loro volta, colpiti dal messaggio di Mancini, decidono di pubblicare un video nel quale anche loro affermano che “le droghe, tutte le droghe fanno male”. In conclusione Mancini, vedendo il video dei ragazzi, li loda, e invita gli spettatori a fare altrettanto, affermando nuovamente che “tutte le droghe fanno male, ma se ne può uscire”, esortando a vivere le emozioni vere.
Mancini testimonial del Governo Meloni
L’iniziativa si inserisce nella serrata campagna che il Governo Meloni sta conducendo contro “tutte” le droghe: ed è proprio il “tutte” che scatena la polemica, visto che molte forze politiche e larga parte della società vorrebbero invece la legalizzazione delle droghe leggere, come la cannabis. E a tal proposito, la figura di Mancini è stata utilizzata come “vettore” ideale per comunicare questo messaggio ai giovani. Lo stesso ct della Nazionale, in un recente convegno sulle droghe, aveva espresso la sua opinione in maniera chiara: «Assurdo dire che ce ne siano di leggere. Mi emoziono nel sentire storie di figli e famiglie usciti dal tunnel».
Il web si scatena
Ma un simile slancio proibizionista non poteva naturalmente passare inosservato sul web, che ha accolto con ironia, talvolta feroce, la posizione del ct. Come sottolinea Paola: “Gli spot di questo governo (coi nostri soldi) sono indecorosi oltre che inutili”. Mentre Alessio mette l’accento sull’ipocrisia alla base di un messaggio simile: “Uno spot fato da boomer per i boomer! I ragazzi guardando uno spot così si fanno solo che una gran risata! E questa sarebbe la politica del governo contro le droghe? Le droghe non sono tutte uguali, alcune sono più pericolose di altre, tipo l’alcol, che causa ogni anno migliaia di morti, soprattutto tra i giovani!”. E Bruno allarga il discorso: “servirebbe per l’alcool, o per l’evasione fiscale... basterebbe leggere i dati del problema. Ma è sempre così, il rischio reale e quello percepito non combaciano mai”. E Fabio aggiunge: “Ma tutte le droghe o solo quelle che fanno male? No perché l’alcool e le sigarette, sostanze quindi che danno dipendenza ed hanno effetti sul cervello, col cavolo che vengono abolite”.
Mancini, i tifosi insorgono
Anche Luca insiste su questo tasto: “Lo stesso governo che poi partecipa a tutte le fiere nelle quali si promuove il consumo di alcool, perché “è tradizione” e perché, evidentemente, la lobby di settore paga bene”. Mentre Silvio allude direttamente a Mancini: “Sto babbeo”. Anche Raffaele non crede ai suoi occhi: “Fa venire voglia di iniziare con la droga”. E Mirco: “Era più dignitoso quando sponsorizzava le poste o le ristrutturazioni.”. Philip va giù pesante: “Livelli di cringe estremi. Mancava solo il classico “io sono stupefacente di mio”. E Victor conclude semplicemente: “Ma pensa ad allenare, co…..e”.