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Manuel Bortuzzo, finalmente a casa dopo tre mesi di ospedale

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Manuel Bortuzzo, finalmente a casa dopo tre mesi di ospedale Fonte: Facebook

Ancora una volta Manuel Bortuzzo impartisce una lezione di vita da maneggiare con cura e attenzione. Come in più di una circostanza ha già fatto suo padre, davanti alle domande difficili dei giornalisti, o come ha imparato questo ragazzo, giovanissimo appena ventenne, quando davanti alle telecamere ha fornito elementi e fatti utili a comprendere che cosa sia accaduto quella sera in un quartiere romano. Su Facebook, attraverso la pagina Tutti con Manuel, il nuotatore ha annunciato il suo ritorno a casa dopo ben tre mesi di ospedale. Tanto è trascorso da quella notte in cui la sua colonna è stata spezzata da un proiettile, partito perché e per come verrà accertato dall’inchiesta in corso.

“Dopo tre mesi finalmente a casa. Dopo tre mesi posso tornare a dormire a casa”, ha detto nel suo videomessaggio Manuel che continuerà a vivere a Roma, dove si era trasferito per seguire la sua passione: il nuoto. Il lungo percorso intrapreso per tornare alla normalità dopo la tragica notte del 3 febbraio prosegue con determinazione: “Ho concluso il primo step al centro di riabilitazione Santa Lucia – continua il giovane. – Partirà poi il secondo step in day hospital con palestra e nuoto”.

Per Manuel la riabilitazione diventerà un appuntamento quotidiano, ma gestito secondo un programma scandito da controlli e valutazioni in accordo con gli standard più evoluti per consentirgli di recuperare quanto più possibile a seguito del terribile agguato, di cui è rimasto vittima. Durante la degenza, lo stesso Bortuzzo ha manifestato la propria volontà e ricevuto attestati di stima e solidarietà, divenendo di fatto un modello per coraggio e capacità di reazione. Come già anticipato qui, la sua storia (che attende un epilogo giudiziario) ha ispirato un soggetto per un film che verrà sceneggiato e prodotto da Raoul Bova.

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