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Balotelli vuole tornare in Serie A: "Sono cambiato grazie allo psicologo, sarei utile a tutte le squadre"

SuperMario si confessa a DAZN svelando di essere cambiato grazie al supporto di uno psicologo e di stare aspettando una chiamata dalla Serie A per poter dimostrare di poter fare ancora la differenza

Pubblicato:

Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

Mario Balotelli si dice cambiato e si candida per tornare in Serie A. SuperMario non si sbilancia sulla squadra e, anzi, rilancia, dicendosi pronto a essere importante per qualsiasi piazza. Poi, la rivelazione e il rimpianto sul percorso di supporto psicologico intrapreso per superare i momenti difficili dentro e fuori dal campo.

Balotelli vuole la Serie A

Rimasto senza squadra dopo la chiusura della seconda avventura in Turchia con l’Adana Demirspor, a 34 anni SuperMario Balotelli di opportunità ne ha avute più di qualcuna nella sua carriera, finendo spesso e volentieri, per un motivo o per l’altro, per bruciarle puntualmente tutte. Non che non abbia saputo vincere ed essere decisivo, ma l’azzurro è sempre rimasto un eterno incompiuto, incapace di trovare continuità. Oggi, però, l’ex enfant prodige dell’Inter del triplete e uomo del campionato del nuovo corso del Manchester City, prova a strappare quello che potrebbe essere il suo ultimo contratto da professionista.

Il desiderio di SuperMario

Una carriera che il classe 1990 nato a Palermo vorrebbe chiudere in Serie A: “Mi piacerebbe tornare. È un mio desiderio ed è per quello che non ho ancora accettato nessuna proposta. Ne ho ricevute molte dall’estero, (in estate si era parlato anche di Corinthians e Palermo, ndr), ma ho scelto di rallentare. Dove mi vedrei in A? Credo che non ci siano squadre in cui non starei bene. Anzi, penso che sia più complicato capire quella che non sarebbe adatta a me”.

Why always Mario?

Nel corso dell’intervista rilasciata a DAZN, Balotelli prova ad analizzare il proprio passato rispolverando in un certo senso l’iconico “Why always me?” della maglietta mostrata in campo ai tempi dei Citizens: “Non capisco perché la gente abbia questo pregiudizio su di me. Certo, ho discusso con qualche allenatore, ma lo fanno tutti. Non ho mai rovinato uno spogliatoio, mentre oggi si legge di tutto, tra scommesse, doping e droga“.

Un Balotelli più maturo e consapevole

Infine, Balo si apre e, tornando sui momenti complicati, svela come li ha superati: “Ci sono stati momenti in cui mi sono sentito solo e demotivato. Mi ha aiutato la mia famiglia, ma anche l’aver intrapreso un percorso psicologico importante, che oggi mi permette di dire che sono cambiato. Sono più consapevole di me stesso e, quindi, riesco a controllarmi. Mi è servito davvero molto, mi spiace solo non averlo fatto prima“.

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