Forse per accarezzare le emozioni di Martina Trevisan, di quel sorriso spontaneo e straripante sul volto di una tennista che, a 28 anni affronta tante prime volte, si deve tentare di conoscere la sua storia.
La prima vittoria importante, sulla terra rossa del Roland Garros. La prima volta in cui Martina ha recuperato il tempo perduto, vincendo una dietro l’altra quelle partite che non la davano vincente sulla carta. La prima volta che il miracolo si ripete, sempre a parigi, sempre sulla terra rossa.
- L'appuntamento con il Roland Garros
- Martina Trevisan, la lotta contro l'anoressia
- Quando pesava 49 chili
L’appuntamento con il Roland Garros
L’impresa di Martina, che fino agli ottavi di Parigi era riuscita a qualificarsi per la prima volta per un Major a Melbourne, è il risultato di un percorso atletico e psicologico che non ha precedenti similari, almeno nella storia del nostro tennis.
Ed è un successo che bissa, replica con grande determinazione confermandosi tra le migliori azzurre sulla terra. Almeno la più forte a Parigi, tra le azzurre dopo l’uscita di Camila Giorgi.
Martina Trevisan, la lotta contro l’anoressia
Martina ha battuto il fantasma atroce dell’anoressia, un male presente e ossessivo che ha condizionato la sua esistenza quando era il momento di emanciparsi dal tennis meno blasonato e provare a intraprendere una carriera agonistica vera e propria.
Non è che posizionarsi al 159° posto della classifica WTA sia da considerarsi un risultato da scartare, ma il suo talento avrebbe meritato altro, secondo gli esperti. Aveva alimentato aspettative ben più alte. Ma per Martina il primo avversario da superare era lontano dai campi.
“Dentro di me sapevo di non sentirmi bene – ha raccontato più volte -. Il tennis era diventato un ambiente nel quale non mi sentivo più a mio agio. Probabilmente ho sbagliato a continuare a giocare fino al punto in cui mi sono persa, smarrita, fino ad ammalarmi di anoressia. Mi dovevo allontanarmi dal tennis, altrimenti ne sarei stata stravolta”.
Quando pesava 49 chili
Per questo Martina, che era arrivata a pesare 49 chili, decise di lasciare il tennis: doveva curarsi, anche grazie al sostegno di una psicologa.
“Non smettete di cercare, non mollate. Perché la luce c’è. E senza quell’aiuto non ce l’avrei fatta”.
La Trevisan quella luce l’ha seguita. E’ ripartita da Pontedera, non lontana da Firenze, la città in cui è nata il 3 novembre del 1993. Dal gennaio 2010 al 2014 quattro lunghissimi anni, prima di ripartire e di diventare anche maestra di tennis: gli allenamenti, i primi Itf, un posto nella squadra di Fed Cup, i tabelloni principali Slam soltanto sfiorati, prima dell’inizio del 2020.
Poi la sua voglia, il suo divertimento e quel sorriso. Sincero, comunicativo. Pronto a mostrarsi, senza più timori.