Il tempio della velocità comincia a tingersi d’azzurro. Non che le prove cronometrate possano realmente essere prese “a campione” per poter ambire da subito a un gran risultato, ma di sicuro vedere Mattia Casse davanti a tutti nella seconda prova della discesa libera sulla Streif di Kitzbuhel di per sé male non fa. Un test solido e convincente, quello del 35enne di Moncalieri, che in stagione in discesa non è ancora riuscito a salire sul podio, ma che in qualche modo ha fatto capire di essere in buone condizioni anche in vista dell’appuntamento con i mondiali di Saalbach.
- Casse non lascia nulla, i big finiscono lontano
- Innerhofer, la classe non ha età. Bene anche Franzoni
Casse non lascia nulla, i big finiscono lontano
Sulla Streif, Casse ha interpretato meglio di qualunque altro collega la prima prova cronometrata, distanziando di oltre mezzo secondo l’austriaco Eicherberger e il norvegese Sejersted e abbassando di due secondi il tempo di martedì. I big per una volta hanno lasciato fare: Odermatt e von Allmen, i due grandi favoriti per la gara di sabato prossimo (preceduta come sempre venerdì dal supergigante), hanno tagliato una porta nel finale, chiudendo rispettivamente sopra i due e i tre secondi di ritardo dall’italiano.
Casse in questa stagione ha vinto in supergigante sulla Saslong, in Val Gardena, e in discesa ha conquistato il quarto posto a Bormio. Fuori dai confini nazionali non è stato così performante, ma il sesto posto in supergigante a Wengen della settimana scorsa autorizza a pensare che proprio venerdì sia il giorno perfetto per provare a far saltare il banco, ipotizzando che poi sabato in discesa gli svizzeri torneranno a farla da padroni.
Innerhofer, la classe non ha età. Bene anche Franzoni
Per l’Italia, la prima prova cronometrata sulla Streif non è stata certo da buttare. Christof Innerhofer ha chiuso addirittura al quinto posto (dopo il quarto nella prima prova): per il 40enne di Brunico il week-end di Kitzbuhel potrebbe riservare qualche gradita sorpresa, e perché no, magari anche un piazzamento tra i primi 15 in una delle due gare, che automaticamente si rivelerebbe essere il miglior risultato della stagione.
Non hanno voluto forzare troppo invece Dominik Paris e Florian Schieder: Domme le risposta che voleva le ha già ottenute a Wengen, dove ha chiuso ai piedi del podio in supergigante e in discesa, alimentando qualche speranza di medaglia in vista dei mondiali di Saalbach. Per lui in fondo la Streif è come il giardino di casa: a Kitz ha vinto quattro volte in carriera, tre in discesa e una in supergigante, anche se dall’ultima affermazione sono passati ormai 6 anni.
Schieder ha confermato di attraversare un dicreto momento di forma, anche se la sorpresa è vederlo con lo stesso tempo di Giovanni Franzoni, che in Austria spera di cogliere un altro risultato importante dopo il quarto posto in supergigante ottenuto a inizio stagione a Beaver Creek. Da segnalare una brutta caduta nella quale è incappato l’austriaco Felix Hacker, trasportato via in elicottero.