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Sci, discesa libera Kitzbuhel: Sarrazin fa un altro sport e concede il bis. Poi Odermatt e un ottimo Paris

Clamorosa affermazione del francese Cyprien Sarrazin nella libera di Kitzbuhel, che bissa il successo del giorno precedente precedendo Odermatt e Paris.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Fanno un altro sport, questo ormai è conclamato: Cyprien Sarrazin più di Marco Odermatt, che ancora una volta deve accontentarsi di un posto sul podio, battuto dalla rivelazione transalpina che una volta di più dimostra di vivere in una sorta di bolla. Perché Sarrazin ha trovato la condizione della vita: a distanza di 24 ore dalla prima vittoria a Kitzbuhel, raddoppia il gettone e lo fa con una prova sontuosa, di quelle destinate a passare per davvero alla storia. Rifila un secondo al leader di Coppa del Mondo, uno e mezzo a Dominik Paris, che può consolarsi vincendo la gara “degli umani”, con Casse e Schieder che chiudono in top 10. Insomma, c’è anche tanta Italia a Kitz, ma quei due là fanno un altro sport.

La gara della vita: Sarrazin fa il vuoto nella parte alta

Sarrazin ha fatto il vuoto nella parte iniziale, rifilando distacchi abissali nel secondo intermedio: al Karusell ha rifilato 65 centesimi a Odermatt, 70 a Kriechmayr e 91 a Paris in soli 16 secondi, interpretando come meglio non si potrebbe fare la compressione che ha portato gli atleti alla Steilhang, l’iconica stradina del Bruckenschuss.

La gara il francese l’ha vinta lì, poi sotto ha comunque trovato il modo per rosicchiare altri centesimi agli avversari, esultando all’arrivo come se avesse vinto la gara della vita: ha staccato gli sci, è saltato sopra i cartelloni pubblicitari e ha arringato la folla, con 60mila persone adoranti ad applaudirlo.

L’unico che non poteva sorridere era Odermatt, distante una manciata di metri: non ha nemmeno tanto in tempo a sedersi sul leader’s corner che già il dominatore della Coppa del Mondo s’è dovuto accomodare fuori, con un ghigno sul volto col quale ha lasciato trasparire tutta la delusione per l’ennesima vittoria mancata sulla Streif, che in una stagione senza mondiali e olimpiadi rappresenta la gara più importante della stagione.

Odermatt deluso: pensava di avercela fatta…

Cosa può rimproverarsi l’elvetico? Probabilmente nulla, perché più di così non poteva davvero fare. Odermatt, va ricordato, non nasce discesista: è un gigantista che nel tempo è diventato praticamente imbattibile anche in supergigante, ma in discesa (dove ha ottenuto la prima vittoria in Coppa del Mondo a Wengen, una settimana fa) ha saputo ormai ritagliarsi una credibilità, tanto da indossare il pettorale rosso di leader della specialità, che peraltro resta ancora suo per appena 6 punti. Vederlo sciare è una delizia per gli occhi, ma è evidente che in questo momento Sarrazin riesce ad essere più performante sugli sci, complici anche materiali velocissimi rispetto alla concorrenza (festa grande per Rossignol).

Paris, sesto podio a Kitz: “Peccato per quell’errore in alto”

Dietro i due marziani c’è nuovamente Dominik Paris. Che ritrova il giusto feeling con la Streif e chiude per la sesta volta in carriera sul podio in discesa (più altri due in supergigante), insidiando fino a una manciata di secondi dalla fine la seconda piazza occupata da Odermatt.

Paris ha perso tanto dopo il salto del Mausefalle, poi nella parte centrale ha fatto segnare i migliori intertempi, addirittura facendo meglio rispetto a Sarrazin. Ha però lasciato 5 decimi sulla traversa, pur riuscendo ad arrivare e soprattutto a uscire velocissimo, chiudendo a 1”44 dal francese.Ho fatto un grosso errore nella parte alta, senza il quale magari sarei stato più tranquillo perché, con la pista che va velocizzandosi, il podio è sempre in pericolo. Ho cercato di sciare bene, ma è evidente che in questo momento Sarrazin ha qualcosa in più. Lo scorso anno cadeva spesso, ha fatto esperienza e adesso sta raccogliendo i frutti del suo lavoro. Gli ho detto però scherzando che se continua così diventa pesante per tutti, perché va troppo veloce… Odermatt era deluso, ci teneva a vincere, non c’è stato molto da fare”.

Bosca, Casse e Schieder in top 15: “Non so cosa si sono inventati quei due…”

Dopo la vittoria sfiorata venerdì, quando per soli 5 centesimi s’è dovuto accontentare di un altro secondo posto (l’aveva già ottenuto nel 2023), Florian Schieder è scivolato fuori dalla top 10. Tutta colpa di quel secondo intertempo nel quale ha lasciato addirittura un secondo e mezzo da Sarrazin. “Purtroppo ho fatto troppa fatica dopo il Mausefalle, non sono riuscito a preparare bene le traiettorie dopo il salto. Peccato, perché vedendo i tempi è evidente come sotto sia riuscito a stare davvero al passo con i migliori, facendo segnare tempi da podio. Oggi quei due l’ha non sono cosa si siano inventati per tirar fuori un tempo del genere: cercheremo di capire e provare a copiare le loro mosse, altro non possiamo fare”.

Davanti a Schieder s’è classificato un ritrovato Mattia Casse, che ha pagato 2”09 al traguardo. “Ho sciato bene, credo di aver fatto un passo avanti rispetto alle ultime gare. Manca ancora qualcosa, ma in generale posso ritenermi abbastanza soddisfatto. Se continuo con questo ritmo sono sicuro di poter riuscire in qualche modo a tirar via risultati importanti nel proseguo della stagione”. A sorpresa anche Guglielmo Bosca ha ottenuto lo stesso tempo di Casse, pur partendo con un pettorale alto.

Domani si chiude il week-end tirolese con il tradizionale slalom, dove l’Austria punta a fare tripletta.

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