Da una parte gli ex compagni della Juventus e della Nazionale alle prese con le rispettive difficoltà tra un campionato iniziato male e lo shock della necessità di passare dagli spareggi per agguantare la qualificazione al Mondiale 2022.
Dall’altra lui, Gigi Buffon che, fresco di 26° anniversario dal debutto nel grande calcio, continua a inanellare prestazioni maiuscole con la maglia del Parma in Serie B, insufficienti però per proiettare la squadra di Enzo Maresca ai primi posti della classifica.
Gianluigi Buffon e il sogno del sesto Mondiale: “È la molla per andare avanti…”
Insomma, il mondo sembra davvero andare al contrario per i campioni d’Europa in carica e per l’ultimo campione del mondo 2006 ancora in attività, eppure Gianluigi Buffon, intervenuto nel corso della trasmissione di Italia 1 “Tiki Taka – La Repubblica del pallone”, ha confermato di sognare la convocazione per Qatar 2022, a cinque anni dall’ultima partita con l’Italia, in amichevole contro l’Argentina.
“Questa è la scusa per continuare a giocare – ha scherzato Super Gigi – È la motivazione che mette d’accordo tutti…”.
Poi, sull’incubo della mancata qualificazione al Mondiale 2018: “La partita contro la Svezia fu l’anticamera di una spedizione che sarebbe stata non vincente. Le colpe furono di tutti, l’ho sempre detto. Staff, allenatore e tutti i giocatori. Anche adesso la Nazionale sta attraversando un momento difficile, ma ci sono più certezze rispetto a quattro anni fa”.
Gianluigi Buffon, il retroscena su Maurizio Sarri
Il resto della chiacchierata con Piero Chiambretti è stata arricchita da retroscena interessanti, dal motivo della scelta di tornare alla Juventus nel 2019 dopo la stagione al Paris Saint-Germain fino al difficile ambientamento di Maurizio Sarri nel pianeta Juventus.
Riguardo a Sarri Buffon ha ripercorso il difficile approccio del tecnico toscano alla realtà bianconera: “Il mister da noi ha avuto tantissime difficoltà già all’inizio a causa di alcuni piccoli attriti con qualche giocatore. Purtroppo non è scoccata la scintilla, così già dopo un mese Sarri si è accorto che non avrebbe potuto svolgere il tipo di lavoro che era abituato a fare. Capii che avrebbe dovuto cercare una mediazione e per uno come lui mediare è un qualcosa di avvilente. Non aveva quell’entusiasmo che di solito uno come lui ha nello svolgere il proprio lavoro a proprio modo”.
L’ammissione di Buffon: “Sono stato a un passo dall’Atalanta”
Di retroscena in retroscena, in ordine cronologico Buffon ha ricostruito la decisione di tornare alla Juventus nel 2019 e il mancato trasferimento all’Atalanta della stagione successiva.
“Quando all’andata degli ottavi di Champions il Psg aveva vinto, ma la Juve aveva perso non mi sentivo a mio agio, così decisi di tornare. Non mi piaceva l’idea di fare il secondo ma l’idea di poter vincere la Champions con questa dirigenza e con questi compagni è stata la cosa che ha pesato di più”.
“Gasperini lo sa, nel 2020 avevo deciso di andare a Bergamo, ma poi ho parlato con i dirigenti della Juventus e con Pirlo che mi hanno convinto a restare. A Gasperini sono comunque grato, le sue chiamate e la sua volontà di volermi a Bergamo perché secondo lui ero ancora forte per fare il titolare mi hanno gratificato moltissimo”.