Carlo Mazzone, scomparso oggi, è stata la fortuna non solo delle squadre che ha allenato ma anche dei giornalisti e dei tifosi per le tante gag, qualche gaffe e le sue frasi ruspanti che lo hanno fatto amare ancora di più. Qui alcune delle sue battute celebri.
- Mazzone se la prende scherzosamente con Totti
- Il dialogo Mazzone-Carboni dalla panchina
- Mazzone attacca Varriale
- Mazzone tira le orecchie a Baggio e Guardiola
Mazzone se la prende scherzosamente con Totti
Brescia-Roma 2-3, tripletta di Totti che, a un certo punto, ebbe i crampi. Mazzone entra subito in campo a soccorrerlo e, mentre gli fa lo stretching gli dice “ahò mortacci tua, ma nun te potevi fà male prima…”.
Il dialogo Mazzone-Carboni dalla panchina
Durante una gara della Roma Mazzone si rivolge al suo terzino Amedeo Carboni: “Amedeo”. Carboni: “Sì, mister?” Mazzone: “Quante partite hai fatto in serie A?” Carboni: “350, mister”. Mazzone: “E quanti gol?” Carboni: “4, mister” Mazzone: “Ecco, allora vorrei proprio sapere ‘ndo ca… è che vai! Torna subito in difesa!”
Mazzone attacca Varriale
In diretta tv dopo una partita persa si rivolge al giornalista Rai Enrico Varriale e gli fa: “A Varria’, me sa che domenica te cacciano… Sta attento a come te comporti che me sa che te cacciano. Io ho conoscenze a Roma, sono venuto a sapere che ti stanno per sostituire… Non è bello che ogni domenica prendi di mira gli allenatori”
Mazzone tira le orecchie a Baggio e Guardiola
Tanti gli aneddoti ai tempi di Brescia. Si parte da Roberto Baggio: “Era puntuale, serio e la domenica mi faceva vincere. C’era un patto con lui. Non mi piaceva che quando si andava in trasferta i tifosi invadevano l’albergo e lui non aveva un attimo di respiro. Un giorno gli dissi “Quando sei stanco di firmare autografi, ti tocchi la testa e io intervengo”. Ma lui non si toccava mai la testa e allora sbottai “Aho, ma non ce l’hai una testa?”. Lui mi rispose “Mister, come posso deludere gente che ha fatto centinaia di chilometri per incontrarmi?”.
Poi su Guardiola: “Posso dire che Pep Guardiola è un ragazzo di una serietà pazzesca, a volte troppa. Per raccontare un aneddoto: mi ricordo che a Brescia a un certo punto vedevo che non parlava mai e gli faccio: “Ahò, ma te vuoi stare zitto?” E lui: “Ma come, non ho detto niente!”. E io: “Appunto, ti prendo in giro. Non mi dici niente? Non hai osservazioni da fare?”. E lui mi diceva che era così, non contestava, apprendeva e basta”
Infine una serie di battute fulminanti: “Come diceva mio padre, me devono solo imparà a morì!” e poi: “La tecnica è il pane dei ricchi, la tattica è il pane dei poveri” e anche: “Battere la Roma? È mio dovere provarci, ma è come uccidere la propria madre” e poi: “Dicevano Mazzone è il Trapattoni dei poveri. Rispondevo: amici miei, Trapattoni è il Mazzone dei ricchi” e infine: “Un giorno mi chiamò il presidente Sensi. “Carlo, mi consigliano di prendere Litmanen, che faccio?”. Gli risposi: “Perché buttare i soldi, abbiamo il ragazzino, Totti”.