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Melissa Satta a Sky, Alessia Tarquinio rompe il silenzio: la replica

La giornalista e conduttrice televisiva, Alessia Tarquinio, riflette sulle scelte nelle redazioni e in tv prendendo le distanze dai commenti offensivi nei riguardi di Melissa Satta

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Tra le lettere chiare e le lettere scure, per dirla alla Francesco De Gregori, del lungo post di addio a Sky di Alessandro Alciato (il quale ha annunciato dai social che sarà nella squadra di Amazon) in più di uno hanno letto le difficoltà di un passaggio per nulla indolore. Così anche la sequenza di stories di Alessia Tarquinio, professionista apprezzata e stimata, assume i contorni di una riflessione su un corso non condiviso e che ha dettato delle scelte forse nette, ma per alcuni necessarie. La giornalista non muove critiche a Melissa Satta o alle Melissa Satta, che vantano un percorso differente e che si sono formate con una indubbia e consapevole attenzione all’intrattenimento più che al giornalismo sportivo. Alessia Tarquinio, ex Milan Channel ed ex Sky, ha maturato esperienze che ha deciso di palesare sui social, inerenti ai meccanismi che accompagnano certe scelte.

Melissa Satta a Sky, la reazione di Alessia Tarquinio

L’ex volto di Sky si è spesa, anzi, a difesa della modella e opinionista dagli insulti e dalle offese gratuite mosse senza alcun rispetto ricevuti dopo l’esordio a Sky Calcio Club, pur avendo la stessa Melissa affrontato con indubbia umiltà questa nuova prova professionale.

“Vi pregherei di smetterla, per un semplice motivo: lei non è una giornalista sportiva, nella vita ha scelto di fare un altro mestiere”. La Satta su Instagram ha ringraziato per “la pazienza e per l’aiuto” ricevuti, ha ammesso l’impaccio e quell’emozione che non si credeva possibile vista anche la sua presenza a Controcampo in passato, ma è pur vero che ha promesso che farà del suo “meglio per essere all’altezza della trasmissione” e delle aspettative.

La replica di Melissa Satta dopo le stories di Alessia Tarquinio

Nonostante i toni e le parole spese dalla Tarquinio per ribadire quanto siano sgradevoli e inique le accuse mosse nei confronti della Satta, Melissa nelle stories su Instagram, in una lunga serie di video per illustrare il suo punto di vista:

“Penso di essere una persona molto umile, sono entrata lì a testa bassa. La cosa che mi dispiace è avere ricevuto questo attacco da una donna, una donna anche più ad ulta e con la sua esperienza che sostiene che abbia accettato un ruolo che non è mio: io non mi permetterei mai di definirmi giornalista perché non lo sono. In Sky ci sono donne che fanno le giornaliste e sono bravissime, e le rispetto tantissimo. Domenica ho fatto degli errori, ero emozionata e ci sta, ma cercherò di migliorare sempre nel rispetto dei ruoli. Però dico che le donne dovrebbero aiutarsi e non incitare all’odio e io al suo posto non l’avrei mai fatto. Se avessi visto un’altra donna in difficoltà io l’avrei incitata a fare meglio”. Un passaggio fondamnetale è poi questo: “Sono stata chiamata al Club per fare spettacolo, ho cercato di portare quello che io so fare, quello che sono io, che ho solo 35 anni e devo ancora crescere e mi impegnerò molto a farlo, perché Sky è sacra”. Insomma, una scelta da parte di Sky, condivisibile o meno, ma pur sempre una volontà di imprimere una certa linea al Club.

L’analisi di Alessia Tarquinio su televisione e giornalismo

Posta la competenza, la passione e la costanza richiamate dalla Tarquinio, in effetti l’inviata chiama in causa la discrezionalità del direttore o del responsabile della trasmissione nelle scelte: “Per loro evidentemente la sua figura era attinente e poteva portare qualità o qualsiasi altra caratteristica al programma”.

“Mi fa riflettere da tempo quale tipo di considerazione ci sia della giornalista sportiva all’interno di una redazione e determinati programmi. Come se essere preparate, avere passione, talento e dedizione, non valga assolutamente niente e possa passare l’idea che questo è un lavoro che possano fare tutti”.

La riflessione critica di Alessia Tarquinio sulle scelte

E quindi gli stereotipi legati a una certa televisione e alla oggettivizzazione delle donne che, con termini e fattori diversi a modo suo ha descritto anche la giornalista e conduttrice Rai, Paola Ferrari. Sono gli uomini a banalizzare spesso e a liquidare le cose con una non precisata ragione: “Siete gelose, invidiose, ma cosa importa, guarda che gnocca, vorreste essere così…”. La seconda riflessione, invece, è un invito alle colleghe donne a farsi sentire. A loro, quelle che “si sentono mortificate”, rivolge un abbraccio e un incoraggiamento: “Confrontatevi con il vostro direttore e i capiredattori, che saranno tutti uomini. Affrontate il discorso per voi e per le generazione future. Ci sono un sacco di donne che vogliono fare questo mestiere e incontrano una serie di difficoltà”.

Alessia Tarquinio, decenni di mestiere e di televisione, non intende sottrarsi a quanto sostenuto nella riflessione pubblica sui meccanismi descritti e della necessità di esporsi, di affermare le competenze in ambienti anche ostili: “Nella mia vita ho sempre parlato delle cose che non mi andavano bene e ho cercato il confronto – ha aggiunto -. Forse per questo non ho fatto questa grande carriera… e mi dispiace non aver visto tutto questo attivismo da parte delle mie colleghe, ma lo capisco perché non siamo tutte uguali”.

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