Theo Hernandez conquistato dal mondo Milan. L’esterno francese in un’intervista ha ribadito la sua fedeltà al club rossonero, e ha aggiornato sulla trattativa per il rinnovo del contratto, che sta continuando senza intoppi.
Milan, Hernandez: fiducia sul rinnovo del contratto
Secondo recenti indiscrezioni, il terzino transalpino potrebbe prolungare il suo matrimonio con la società rossonera fino al 2026. L’agente Manuel García Quilón sta trattando con Paolo Maldini e Frederic Massara, e un’intesa potrebbe essere raggiunta quasi triplicando lo stipendio che ora percepisce l’ex Real Madrid.
“Sono molto contento al Milan, stiamo discutendo sul rinnovo del mio contratto e le cose procedono molto bene“, ha spiegato in un’intervista a The Athletic. Un rapporto che si sta saldando sempre di più, tanto che Stefano Pioli nelle ultime partite senza Alessio Romagnoli e Davide Calabria gli ha affidato la fascia da capitano: “Per me questo è un grande onore. Essere il capitano del Milan dopo aver lavorato così tanto ogni giorno per questo gruppo mi rende orgoglioso“.
Milan, Hernandez: Maldini da idolo a consigliere
Hernandez a The Athletic ha parlato anche di Paolo Maldini: “Da bambino guardavo come giocava lui: con lui ho un ottimo rapporto, fin dal nostro primo incontro a Ibiza mi ha parlato molto schiettamente. Mi ha detto che ero un calciatore importante e che sarei migliorato se avessi lavorato duro quotidianamente: grazie a questo oggi sono il calciatore che sono e continuiamo a parlare, visto che segue tutti i nostri allenamenti. E’ un onore avere vicino una leggenda come lui”.
Milan, Hernandez rende merito a Pioli
L’altro uomo cardine del progetto Milan è Stefano Pioli: “Lui mi ha cambiato la vita – ha spiegato Hernandez -. Mi ha dato da subito la fiducia di cui avevo bisogno e sono molto felice qui grazie a lui. Mi sento più libero quando posso inserirmi centralmente, dove c’è più spazio. Al Real Madrid non potevo giocare in maniera tanto ‘anarchica’ e ho perso fiducia, mente qui c’è la possibilità di combinare maggiormente coi giocatori offensivi e fare più gol e assist”.
Hernandez si vede come un terzino playmaker: “I terzini non sono come Francesco Totti, Zinedine Zidane o Kakà, ma il calcio sta cambiando e i terzini stanno decisamente giocando più alti. Mi piace aiutare la squadra con assist o gol, sono molto felice, ma l’importante è che la squadra sia contenta di me”.