Viva le donne della neve, quelle che regalano gioie a profusione: dopo la straordinaria stagione vissuta da Federica Brignone nello sci alpino, dallo snowboard cross ecco arrivare l’ennesima perla di Michela Moioli, che aveva messo nel mirino la benedetta (o maledetta) mattinata del 28 marzo 2025 per colmare l’unica lacuna del suo immenso e sconfinato palmares: l’oro ai campionati mondiali era l’unico che non era ancora finito al suo collo, ma puntuale la medaglia tanto inseguita e agognata è arrivata grazie a una meravigliosa prestazione offerta a St. Moritz, dove a 29 anni ha letteralmente chiuso un cerchio. Perché ormai non esiste più alcun titolo da inseguire: quelli che verranno da qui in poi saranno semmai dei meravigliosi bis (o tris, in base alla disciplina).
- Il coraggio di Michela, quell'ultimo salto rischiatutto...
- La felicità di Michela: "Tabù spezzato, mi sento realizzata"
Il coraggio di Michela, quell’ultimo salto rischiatutto…
Sulle gare in terra svizzera la bergamasca, grande amica di Sofia Goggia, aveva puntato praticamente tutte le sue fiches stagionali. Voleva assolutamente quel titolo mondiale che in passato le era sempre sfuggito, ma che stavolta è arrivato senza colpo ferire. Già nelle qualificazioni s’era intuito che qualcosa di grosso potesse accadere: la seconda posizione parziale era il viatico migliore per puntare all’oro, e in gara non c’è stata veramente storia.
Moioli nei quarti ha sconfitto nettamente l’australiana Baff, la francese Trespeuch e la canadese Critchlow, ripetendosi poi in semifinale al netto di una partenza un po’ complicata, costretta a rimontare sulla francese Pereira De Sousa, ancora la Baff e l’altra francese Petit Lenoir. In finale, opposta tra le altre alla grande favorita per la vittoria finale, la britannica Charlotte Bankes, Michela ha impostato le traiettorie migliori sin dalla partenza: s’è messa in rampa di lancio per sfruttare la maggiore velocità in uscita dal tratto più veloce e ha tre quarti di gara s’è messa davanti a tutte, mentre la canadese Odine (anch’essa accreditata di una possibile vittoria) è caduta e di fatto ha lasciato alle altre tre (l’altra era ancorala francese Pereira De Sousa) la lotta per le medaglie.
Ma un clamoroso ritorno di Bankes ha messo tutto in discussione: Moioli è stata fantastica e anche coraggiosissima nella curva finale, dove ha battezzato la traiettoria interna andando a spuntarla al fotofinish, prima di scoppiare in un pianto liberatorio al sapore di pura felicità.
La felicità di Michela: “Tabù spezzato, mi sento realizzata”
La bergamasca non aveva mai conquistato un titolo mondiale, dopo che nel 2018 ai giochi di Pyeongchang aveva portato a casa la medaglia d’oro, oltre ad aver vinto in tre occasioni (2016, 2018 e 2020) la Coppa del Mondo di snowboard cross (in totale ha 19 gare in carriera). Ai mondiali s’era spesso e volentieri piazzata sul podio, con l’argento vinto nel 2021 e i tre bronzi del 2015, 2017 e 2019.
A St. Moritz ha rotto l’incantesimo e poco prima di essere premiata ha già dato il là ai festeggiamenti, contagiando anche tecnici e collaboratori sulle note di “Seven Nation Army”. “Non so davvero descrivere l’emozione che sto provando in questo momento. In allenamento ci siamo preparati con grandissimo impegno, anche se dopo la botta rimediata nei giorni scorsi temevo di aver rovinato tutto.
Erano anni che volevo questa medaglia d’oro e non mi sembra vero che finalmente sia arrivata. Sembrava un tabù, un incantesimo, comunque una sorta di maledizione che finalmente adesso è stata spezzata, rendendo bellissima anche un’annata che in generale non è stata all’altezza di altre del passato. Però sapevamo che questo era l’obiettivo che c’eravamo prefissati a inizio anno, quello di puntare dritti a vincere questa gara, e tutto il resta passa in secondo piano. Sono felice, mi sento realizzata per davvero: non pensavo che avrei provato una gioia tanto grande”.