Spettacolo, musica e colpi di scena durante la seconda serata di Zlatan Ibrahimovic al Festival di Sanremo. Stavolta nulla di preparato, perchè il fuoriclasse del Milan non poteva prevedere ciò che sarebbe successo. Partiamo dal fatto che il campione svedese è arrivato in ritardo all’Ariston per colpa di un incidente stradale sulla A10, che ha impedito ad Ibra di presenziare nell’orario stabilito alla diretta Rai al fianco di Amadeus. “C’era un incidente in autostrada – ha raccontato l’attaccante un volta salito sul palco – dopo 3 ore ho detto all’autista: fammi scendere. Ho trovato un motociclista e gli ho chiesto di accompagnarmi a Sanremo, per fortuna era un milanista. Ho ancora un po’ fretta. Ho anche il video. Ho fatto 60 chilometri con lui in moto”.
Ibra a Sanremo: cambio di programma
Scaletta completamente rivista e programmi saltati…l’entrata in scena di Ibrahimovic, dunque, è stata posticipata di circa 2 ore: un fuoriprogramma recuperato con gli interessi, perchè una volta superato l’intoppo Zlatan ha anche duettato con l’amico Sinisa Mihajlovic. Prima tra siparietti, ricordi e aneddoti, poi intonando ‘Io vagabondo’ dei Nomadi.
Il rossonero e l’allenatore del Bologna hanno ripercorso il loro rapporto d’amicizia, iniziato ai tempi dell’Inter dopo confronti accesi sul prato verde da avversari. “E’ iniziata con una testata in Juve-Inter – ha ricordato il serbo – Era così arrabbiato che mi dette una testata e venne espulso. Quando è venuto in nerazzurro volevo ridargliela. Il nostro affetto lo dimostriamo così”. “Era sempre il primo ad arrivare all’allenamento – ha detto lo scandinavo dell’amico – si allenava in palestra, era più ‘gonfio’ di noi calciatori. Lui tirava le punizioni come noi tiriamo i rigori, o meglio come i miei vecchi rigori…”.
Il siparietto Ibra-Mihajlovic
Poi la simpatica frecciata di Sinisa al suo amico Ibra…”Zlatan mi invidia perchè io ho vinto la Champions e lui no.. Lui l’ha giocata, io l’ho vinta”. E Ibra: “C’è ancora tempo…”. “L’avversario più forte affrontato? Mihajlovic, Paolo Maldini, che è sempre stato onesto. Poi Chiellini, che mi stimola tanto”.
Mihajlovic inoltre ha parlato anche seriamente della sua battaglia – vinta – contro la leucemia. “È stata una malattia perfida, che mi ha cambiato la vita. All’inizio ho accusato il colpo, poi mi sono ripreso ed entrato in ospedale ero convinto che avrei vinto. Ho avuto ragione”. “Quando ho sentito la notizia – ha rivelato Ibra – non avevo la forza di chiamarlo e parlare, invece era lui che dava energia a me dicendomi che stava bene e che era un piccolo momento. Mi dava speranza, quella che normalmente do io agli altri: gli ho detto ‘Se posso fare qualcosa ti aiuto in ogni modo’ e lui mi ha risposto ‘Mi serve un attaccante che segni'”. “Capisco la scelta di Zlatan – ha infine sottolineato Miha, prima del duetto canoro, sul ‘no’ ai felsinei del bomber del Milan – anche per Bologna sarebbe stato un peccato averlo avuto senza poter far andare il pubblico allo stadio”.