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Milan-Bologna 0-1, Italiano vince la Coppa Italia: Ndoye nella storia, Skorupski un gatto, delude Pulisic

I rossoblù conquistano il trofeo dopo 51 anni dall'ultima volta: decisiva la rete dell'attaccante svizzero, deludono i rossoneri di Conceicao

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Antonio Salomone

Antonio Salomone

Giornalista

Giornalista pubblicista. Lo affascinano, da sempre, le categorie minori e i talenti in erba. Ha fiuto per la notizia e per gli emergenti. Calcio, basket, motori: ci pensa lui

“Questa sera sei bellissima”, sì Bologna lo sarà sicuramente. La squadra di Italiano, di fronte a un Cremonini in festa, batte il Milan di misura e vince la Coppa Italia. Un trofeo che mancava da 51 anni. E l’eroe della serata è Ndoye, con il suo destro che finirà di diritto nei libri di storia. Una grande gioia anche per l’allenatore dei felsinei, che dopo le finali perse con la Fiorentina, può finalmente esultare. Il sigaro di Conceicao invece rimarrà spento.

Ndoye regala la Coppa Italia al Bologna, Milan ko

Parte meglio il Milan, con Leao subito accesso dopo una manciata di secondi: il portoghese salta un avversario e va sul fondo, poi trova Jimenez che però non riesce a concludere bene in porta. Risponde presente subito il Bologna: Orsolini si inserisce bene e vola a tu per tu con Maignan, ma il francese con un grande uscita gli sbarra la strada. Il portiere rossonero è attento anche al 7′ quando Miranda calcia una punizione in modo velenoso, ma il “numero uno” è reattivo.

Non c’è un attimo di pausa e al 10′ è Skorupski a mettersi il mantello: prima salva su una deviazione di Beukema dopo un cross in area, poi sul tap-in è un gatto e ipnotizza anche Jovic. Poco dopo la mezz’ora i rossoneri si rifanno pericolosi: tutto parte dalla punta serba, che allarga bene per Jimenz, lo spagnolo imbuca per Leao che accelera ma strozza il tiro. Tutto inutile però, era fuorigioco. L’equilibrio del match si spezza al 52′ con il Bologna che passa in vantaggia con Ndoye, bravo in area ad impossessarsi del pallone, saltare un uomo e scaricare all’angolino. Nel finale cala il ritmo così come le occasioni da rete, fino al triplice fischio, quando è il Bologna a festeggiare.

QUI LE AZIONI SALIENTI DEL MATCH

Le pagelle del Milan

  • Maignan 6 – Non abbassa mai la guardia e dà sicurezza alla squadra.
  • Tomori 5.5 – Va un po’ in affanno quando Ndoye lo punta. Non ha più la velocità di un tempo ed è poco presente in fase di possesso.
    Walker 6 (dal 62′) – Non cambia il volto del match, mette in campo esperienza, ma non basta.
  • Gabbia 6 – Tiene a bada Castro con mestiere, a volte è impreciso ma non commette errori gravi.
  • Pavlovic 5.5 – Non riesce a regolare il ritmo dei suoi interventi, a tratti sembra la palla di un flipper che impazzisce. Va spesso fuori tempo, aprendo il campo agli avversari.
  • Jiménez 6 – Sulla fascia è puntuale, ma si limita sempre all’ordinario e in partite come queste non basta.
    Joao Felix 6 (dal 62′) – Entra subito in partita e si fa dare spesso il pallone, ma in pochi lo seguono.
  • Fofana 6 – “Anima e core”, non si arrende e corre anche per gli altri. Spesso è dalle sue accelerazioni che nascono le migliori occasioni. Gli manca il guizzo.
    Abraham (dal 88′) SV
  • Reijnders 5.5 – Non è il solito olandese volante. Poco incisivo e quasi un estraneo nella serata più importante.
  • Theo Hernández 5 – Sembra più il Theo appannato di inizio anno: poco presente e disattento su Orsolini.
  • Pulisic 5 – Dimentica i poteri di Captain America ed è un normale cittadino che si perde per le strade di Roma, anzi sulla fascia.
    Chukwueze (dal 88′) SV
  • Leao 5.5 – Le sue prestazioni sono come la musica elettronica, ti carica ma senza entrare nel cuore. Il portoghese è l’unico che prova a elettrizzare l’ambiente, ma non riesce a mettere la firma per regalare una gioia ai tifosi.
  • Jovic 5.5 – Bello ma non balla: rifinisce tanti palloni e manda a campo aperto i compagni di squadra, ma cestina un gol quasi già fatto.
    Gimenez 5.5 (dal 62′)- Fa la stessa fine di Jovic e tocca anche meno palloni.

Le pagelle del Bologna

  • Skorupski 6.5 – Un gatto all’Olimpico: dice no a Jovic con un colpo di reni alla Keylor Navas, per gli amanti dei nomi non banali.
  • Holm 7 – Ha un avversario complicato come Leao da tenere a bada e lo fa con personalità. Un duello ad alta velocità e tiene alta la marcia.
    Calabria (dal 76′) 6 -Entra con attenzione e aiuta la squadra a vincere la Coppa Itala. La rivincita dell’ex.
  • Beukema 6.5 – Ormai è una sicurezza, come la protezione di un genitore in un momento difficile. È il padre del Bologna.
  • Lucumì 6.5 – Non dà respiro agli attaccanti avversari e morde le caviglie come un difensore vecchio stampo. Efficace.
  • Miranda 6.5 – Cancella Pulisic dalla partita come se avesse l’Hakai degli Dei della distruzione.
  • Freuler 6.5 – Il suo contachilometri sarà impazzito, per difendere il Bologna andrebbe anche sulla luna.
  • Ferguson 6.5 – Con i suoi inserimenti non dà riferimento alla linea rossonera. Rome il magnetismo della bussola di Conceicao.
  • Orsolini 6 – Punta spesso l’uomo e complica la serata a Theo e Pavlovic. Però non riesce a illuminare come al solito.
    Casale (dal 69′) – Alza il castello difensivo nel finale.
  • Fabbian 6.5 – Italiano lo utilizza come jolly e in occasione del gol si capisce perché. Quando gioca è sempre un pericolo in più per le difese avversarie.
    Pobega(dal 69′) 6 – Fa il lavoro di Fabbian con determinazione.
  • Ndoye 7 – Rende Poetica la serata di fronte a Cremonini con un destro che entra nella storia del Bologna. Un gol che sarà incorniciato.
    Odgaard SV
  • Castro 6 – Finisce nella morsa dei tre difensori del Milan, ma lotta e si sacrifica per la squadra.
    Dallinga SV

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