Oggi ci sono Higuain e Bonucci (e De Sciglio) ma la storia dei doppi ex tra Milan e Juventus è lunga interi capitoli. Campionissimi ma anche meteore, tradimenti ma anche rinascite. Un libro infinito con scambi clamorosi o intrecci incredibili. Tutti ovviamente ricordano i principali top-player sotto le due bandiere, come Andrea Pirlo – semi-rottamato dal Milan e tornato a brillare alla Juve – o come Ibrahimovic, portato in Italia dalla Juve ma esploso poi a Milano, prima sponda Inter e poi in versione rossonero. Come Inzaghi, bomber implacabile di qui e di là (in assoluto i numeri del Milan sono più alti, ma alla Juve la media realizzativa è stata migliore. Da bianconero ha firmato anche il gol dell’1-1 nel suo primo Milan-Juventus) o come Davids, mela marcia nel Milan, imprescindibile in bianconero ma la lista è lunghissima. In attacco non c’è che l’imbarazzo della scelta. C’è José Altafini, dal ’58 al ’65 al Milan e dal ’72 al ’76 alla Juventus, c’è Aldo Serena – i rossoneri lo prendono in prestito dall’Inter nella stagione in serie B ’82-’83 e le sue otto reti sono importanti per la promozione. La Juve lo acquista a titolo definitivo ancora dall’Inter per meno di 3 miliardi più il cartellino di Tardelli: vince uno scudetto e un’Intercontinentale, poi torna all’Inter e (nel ’91) nuovamente al Milan dove totalizza altre 10 presenze – ma anche Meazza (che resta legatissimo all’Inter ma ha giocato anche con Milan e Juve).
QUANTI BOMBER – C’è Virdis – mai troppo continuo nella prima parentesi in bianconero, tra il ’77 e l’ 80 (solo 8 gol) decisivo nell’anno dello scudetto ’81-’82 vinto con la maglia della Juventus, ma in rossonero, dall”84 all”89, vivrà i migliori anni della propria carriera con Scudetto (’87-88), Supercoppa Italiana (1988) e Coppa dei Campioni (1988-89) – e c’è Paolo Rossi, star alla Juve e comprimario in rossonero (le due reti nel derby contro l’Inter sono le uniche della sua esperienza a Milano, che si conclude dopo un solo anno con 20 presenze totali). Grande doppio ex anche Roberto Baggio, colonna della Juventus e meno brillante in rossonero. Anche a centrocampo come dimenticare Benetti? Ma doppi ex sono anche Emerson e Aquilani. Il brasiliano arrivò nel 2004 a Torino voluto da Capello (vincerà i 2 scudetti revocati) e dopo l’esperienza al Real nel 2007 firmò per il Milan. Per Aquilani ricordi poco piacevoli con entrambe le maglie, a differenza di Zambrotta, efficace e vincente con entambi i club. Poi ci sono Abbiati ma anche Vierchowod Marco Borriello e Alessandro Matri. Paolo Di Caniio e Zenoni, ed anche Legrottaglie.
ALLENATORI – Non ci sono però solo doppi ex tra i giocatori. Molti tecnici sono passati da Juve e Milan, come l’attuale allenatore dei bianconeri Massimiliano Allegri. Trapattoni fu il primo. Una vita nel Milan da calciatore e poi solo un anno in panchina con i rossoneri. Nella Juventus dal 1976 al 1986 si consacrerà come uno degli allenatori più vincenti del calcio italiano. Ancelotti non ebbe invece molta fortuna a Torino. Già malvisto dai tifosi per i suoi trascorsi in maglia milanista, perde all’ultima giornata due scudetti consecutivi. Approda in seguito proprio al Milan devo vincerà 2 Champions e 1 scudetto. Destino avverso anche per Zaccheroni sulla panchina bianconera, 10 anni dopo aver conquistato il titolo di campione d’Italia con la società di Berlusconi nel 1999. Infine l’ultimo grande doppio ex anche da tecnico. Fabio Capello è l’unico ad avere militato da giocatore e da allenatore in entrambe le squadre. Prima la Juve poi il Milan da giocatore, il percorso inverso nell’avventura da allenatore. Tre scudetti in bianconero, un altro più una Coppa Italia in rossonero. La carriera in panchina inizia proprio nella Primavera del Milan e prosegue in Serie A quando viene chiamato a sostituire Liedholm. Dal ’91 guida i rossoneri in cima al mondo, in uno dei cicli più vincenti della storia del club. Dopo una parentesi al Real Madrid, torna rossonero per un’altra – questa volta fallimentare – stagione nel 1997. Nel biennio bianconero la sua Juventus domina in Italia ma delude in Europa. Dopo le sentenze di Calciopoli, lascia Torino per tornare a Madrid.