” Pioli mi ha chiesto cosa volevo fare. Gli ho detto: ‘Non continuo. Basta’. Anche la mia famiglia è importante, io sono qui da solo, è un sacrificio. Per sei mesi va bene, ma un altro anno come questi sei mesi no. Lui ha accettato, con grande rispetto, ma il giorno dopo abbiamo parlato di nuovo e mi ha detto: ‘Se rimani, qui sarà un’altra cosa’. E qualcosa è davvero cambiato, non volevo rimpianti. E ho deciso di andare avanti “.
La confessione arriva dalla viva voce di Zlatan Ibrahimovic , nel corso di una lunga chiacchierata-intervista con Massimo Ambrosini per ‘Sky Sport’. Parole che spiazzano i tifosi rossoneri, di certo contenti che il bomber svedese abbia deciso, alla fine, di ripensarci e continuare a vestire la maglia del Milan .
“Già allo United pensavo di smettere – ha aggiunto Ibra -. Avevo 35-36 anni , l’anno prima del grave infortunio in Europa League. Quando mi sono ripreso mi sono detto di continuare finché avessi retto. Senza calcio chi sono? Quando non fai più quello che hai fatto per 25 anni, non è semplice. Adesso non sono pronto per smettere , mi sento troppo bene”.
Dopo la ‘confessione’, spazio all’amarcord: “La prima esperienza al Milan? Galliani era carico, è venuto da me a Barcellona , ha tolto la giacca, si è seduto e ha detto che non se ne andava finché non andavo con lui. Mia moglie lo guardava e gli chiedeva ‘chi è questo?'”.
A distanza di quasi un decennio, il rientro: “Invece di arrivare in una squadra già al top è più bello riportarla al top . Se avessi avuto paura, non avrei firmato. Come allo United: mi dicevano che avevo solo da perdere, che ero troppo vecchio. Faccio il contrario di quello che dicono tutti”.
“Dieci anni fa avevo un altro status, un altro ego . Ma oggi ho più esperienza. Quando sei giovane sei più rock ‘n’ roll, ora capisco di più le situazioni. Ma se sbagli un passaggio o non ti alleni bene te lo dico . Poi dipende da te, da come la prendi. Ma la squadra la sta prendendo bene: mi dicono ‘facci vedere la strada e ti seguiamo”.