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Milan, Leao esce allo scoperto dopo i fischi del Meazza: la risposta del portoghese

L'attaccante rossonero sta vivendo un momento difficile e si confessa in un'intervista a Sky: dall'obiettivo Europa League al suo top-11 ideale

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

L’espressione perennemente scanzonata, quell’apparente distacco che palesa quasi sempre in campo e fuori sono aspetti che possono ingannare: Rafa Leao ci è rimasto male per i fischi di San Siro nell’ultima gara dell’anno. Quando Pioli lo ha richiamato in panchina a 10′ dalla fine nella partita col Sassuolo, dopo che il portoghese non era mai riuscito a incidere, il popolo del Meazza aveva espresso tutta la sua delusione con una bordata di fischi all’indirizzo del loro idolo.

Leao nel mirino dei tifosi rossoneri

Un idolo che in questa stagione ha meritato pochi applausi: solo tre gol e tante, troppe insufficienze. Per Pioli erano fischi d’amore ma lo stesso attaccante portoghese sa di dover e poter fare di più come confessa in un’intervista a Sky: “Sapere cosa i compagni e i tifosi si aspettano da me mi dà consapevolezza e voglia di dare qualcosa in più. Spero di essere capitano in futuro e per me è una gioia giocare con questa maglia”.

Leao convinto di poter arrivare ai livelli di Ronaldo

La modestia non è il suo forte: “Il mio idolo è Cristiano Ronaldo e so di poter arrivare al suo livello, ma io non sono un giocatore egoista e se ho la possibilità di far segnare gli altri per me è ugualmente importante. In questa epoca i numeri fanno la differenza e non posso essere paragonato a Mbappé ed altri, ma è un qualcosa che devo mettermi in testa. Quando lo farò so di poter essere al loro livello, da top”.

E a proposito di top ecco la sua top 11 ideale: “Sarebbe un 4-3-3 con in porta Maignan, Cancelo a destra, Theo a sinistra, Thiago Silva centrale con… Van Dijk? No… Ruben Dias. A centrocampo Bellingham, De Bruyne, Modric. E davanti Leao a sinistra, Vinicius a destra e Mbappé centravanti”.

Pallone e musica sono le sue grandi passioni: “Mi diverto sempre perchè sono entrambe mie due passioni che ho sempre coltivato nel tempo. Amo cantare, ma è una cosa che sto facendo da poco, con la quarantena ho iniziato a provare e mi sono sentito a mio agio, poi sono un ragazzo che non parla molto alle volte, mi piace esprimermi cantando. Il calcio è stato da sempre nel mio destino, fin da quando ero bambino sognavo di diventare calciatore, e sono orgoglioso di farlo nel club più importante del mondo”.

Nonostante l’ancora giovane età Leao è un riferimento per i ragazzi che stanno esordendo in rossonero: “Ci sono tanti ragazzi bravi, che lavorano sodo e ascoltano i consigli. Devono sfruttare ogni possibilità al massimo e farsi trovare pronti lavorando duramente perché non si sa mai quando questa occasione può arrivare. Al gol di Simic ero contentissimo, una sensazione incredibile. Quando sono arrivato al Milan nessuno parlava di me, oggi sono un idolo e per questo ringrazio i tifosi perché mi hanno sempre messo pressione, ma in modo positivo attendendosi qualcosa di più da me. Il mio motto nel calcio e nella vita è mai arrendersi”.

Leao sogna di vincere l’Europa League

Dopo il flop in Champions il Milan ripartirà dall’Europa League e per Leao è una grande opportunità: “Ibra l’ha vinta, ci trasmetterà l’esperienza per poterla raggiungere. Il Milan non l’ha mai vinta: con tutti i miei compagni sappiamo di avere la responsabilità di poter essere ricordati anche per quello“.

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