Ai microfoni di PianetaMilan, l’ex Ajax Joey Didulica ed ex compagno di squadra di Ibrahimovic ha raccontato un aneddoto particolare sul giocatore rossonero.
Ciao Joey, ai tempi dell’Ajax hai condiviso lo spogliatoio con un giovanissimo Zlatan Ibrahimovic all’Ajax. Era già cosi sicuro di se stesso allora, magari anche un po’ strafottente e vanitoso come dicono alcuni che lo hanno affrontato in campo?
“Le persone arroganti sono quelle che tuonano e non producono risultati, ma lui ha sempre sostenuto le sue dichiarazioni con i fatti. Quindi è autostima, non arroganza. Detto questo, ci sono due lati della sua personalità. Se sei suo amico e stai da solo con lui è totalmente diverso, ma appena subentra una terza persona inizia lo ‘Zlatan Show’. Da amico posso dire che Zlatan è un uomo meraviglioso, molto alla mano e generoso. Poche persone conoscono realmente questo suo lato perché, si sa, Zlatan non è accessibile a tutti”.
Eravate amici anche fuori dal campo?
“Certo, la forza di quell’Ajax era proprio quella: eravamo tutti amici. Andavamo sempre a cena insieme e organizzavamo parecchie feste a casa a Diemen, a qualche chilometro da Amsterdam, dove vivevamo. Eravamo giovani e felici come dei bambini perché giocavamo a pallone e fuori dal campo facevamo una vita bellissima. Stavamo davvero vivendo un sogno e ci godevamo la vita ad Amsterdam. E poi nessuno di noi era famoso e non c’erano ancora paparazzi come oggi. E ancora ricordo quella volta da McDonald’s con Zlatan…”.
Ci racconti questo aneddoto Joey?
“Un giorno io e lui siamo andati da McDonald’s. Correva l’anno 2001 o 2002, non ricordo esattamente. Io guidavo, Zlatan ha effettuato l’ordine: ‘Voglio due Big Mac, questo, questo e quest’altro’. Una volta fatto l’ordine al drive through, ho parcheggiato la macchina per aspettare che ci portassero il cibo. Vedo arrivare questo tizio con due buste di McDonald’s piene di hamburger. Mi giro e chiedo a Zlatan se ha pagato e lui mi fa: ‘Hai visto Joey? Io sono Zlatan e Zlatan non paga per McDonald’s’. A questo punto siamo scoppiati a ridere ma lui, furbetto, non mi aveva detto che conosceva questo tizio. Una settimana dopo lo vedo arrivare a casa di altri giocatori. Zlatan lo aveva invitato dandogli una cartolina con l’indirizzo scritto sopra. Conosceva il ragazzo ma si comportava come se lui, Zlatan Ibrahimovic il re di Amsterdam, non doveva pagare il cibo di McDonald’s perché era Zlatan, una superstar (ride n.d.r). Che fenomeno”.
Fa effetto sentire che Zlatan con la mentalità e il fisico tiratissimo che ha oggi andava a mangiare da McDonald’s.
“Vabbè ci sta aveva 19,20 anni… Andavamo anche spesso a correre insieme a Diemen in vista del mondiale 2002. Io e Zlatan ci siamo divertiti moltissimo insieme. Bei tempi”.
Cosa pensi di Mario Mandzukic al Milan? A quasi 35 anni, ha ancora qualcosa da dare al calcio che conta?
“Certo. Guarda Zlatan, ha quasi 40 anni e sta facendo ancora la differenza. Mario è forte fisicamente, veloce e fa gol. Aiuterà il Milan [a vincere il campionato n.d.r]”.
Potranno coesistere in campo?
“Si, soprattutto se dovesse scoppiare una rissa in campo avere due bestie come Ibra che Mandzukic dalla tua parte aiuta. (Didulica ride n.d.r). Scherzi a parte, magari a volte faranno staffetta ma io credo che possano giocare insieme perché sono due giocatori di qualità”.
Un altro tuo connazionale, Ante Rebic, esattamente come l’anno scorso ha iniziato a fare bene da gennaio in poi. Cosa pensi dell’ex giocatore dell’Eintracht Francoforte?
“Rebic è uno che fa gol. Magari non sarà dotato di una tecnica sopraffina ma à un giocatore molto veloce, aggressivo, diretto e che vede la porta”.