Solo due squadre hanno chiuso imbattute i test amichevoli in avvicinamento al mondiale: se Team USA non fa notizia, perché abituata a far parte di questa categoria, l’Italia di Gianmarco Pozzecco è forse quella che mai nessuno si sarebbe aspettato. Anche perché delle 7 gare disputate ne ha vinta più d’una al fotofinish, dimostrando di avere cuore caldo e nervi d’acciaio quando il pallone si fa più pesante, con tutte le incognite del caso.
Un’estate vissuta sin qui a pieno ritmo che consegna al Poz una nazionale che vuol godersi il viaggio, convinta dal commissario tecnico a tenere vivo quel sogno che l’ha accompagnata sin dal primo giorno del raduno. “Abbiamo il diritto di sognare, e farò di tutto per convincere i miei ragazzi a farlo assieme a me”, ha ribadito a poche ore dal debutto nel mondiale.
Dopotutto, anche nell’ultimo test amichevole contro la Nuova Zelanda s’è preso un tecnico, protestando vivacemente con gli arbitri dopo una rimessa (a suo dire) invertita. Perché non si molla niente, nemmeno nelle amichevoli: si gioca sempre e solo per vincere. Altrimenti a un mondiale il pericolo di farsi schiacciare è dietro l’angolo.
Italia-Angola dove vederla in tv
L’Angola, per restare in tema, non avrà nulla da perdere: domani mattina alle 10 italiane, con diretta in chiaro su Rai 2 e in abbonamento su Sky Sport 1 oltre che in streaming su Dazn, Sky Go e Now TV (una volta per vedere la nazionale bisogna pregare che qualcuno lo facesse: beata e benvenuta sia l’abbondanza…), la compagine africana proverà a rovinare il debutto di Nick Melli e compagni.
Azzurri favoritissimi
Sulla carta il pronostico è tutto sbilanciato dalla parte degli Azzurri, e non certo per via delle 7 vittorie arrivate nell’ultimo mese. L’Angola ha giocatori in grado di poter dare fastidio (Bruno Fernando, ma non solo: occhio a Dundao e Bango) e soprattutto ha l’imprevedibilità che contraddistingue le squadre meno note al grande pubblico, sebbene qualche video lo staff tecnico italiano l’avrà vivisezionato a dovere.
E poi vorrà vendicare il ko con 31 punti di scarto incassato nell’ultimo mondiale proprio contro l’Italia. Delle 5 uscite premondiale, solo una ha visto le “antilopi nere” uscire dal parquet con una W grazie al successo ottenuto a spese del Venezuela. Poi sono arrivate quattro battute d’arresto di fila, l’ultima col Giappone una settimana abbondante fa.
Importante partire bene
Insomma, l’Italia sa perfettamente che ormai le gare facili non esistono (l’ultima con la Nuova Zelanda sta lì a ribadirlo), ma se farà l’Italia i primi due punti del mondiale non dovrebbero tardare ad arrivare. Anche perché poi 48 ore dopo ci sarà il confronto con la Repubblica Dominicana di Karl Anthony Towns, gara (sulla carta) decisiva in ottica primo posto nel girone, più di quella che vedrà impegnati gli Azzurri nell’ultima giornata della prima fase contro i padroni di casa delle Filippine.
Dopo aver trascorso più di un anno e mezzo a inseguire Paolo Banchero (che ha scelto di giocare per Team USA), da chi partirà Pozzecco? Lo starting five è quello ammirato più volte in estate, con capitan Melli schierato nel ruolo di centro (proprio dove difettiamo un po’ di centimetri: lì Banchero avrebbe fatto comodo…), Spissu playmaker e i cecchini designati Tonut, Polonara e Fontecchio. Quest’ultimo è probabilmente il giocatore al quale il Poz chiederà di smazzare più lavoro in attacco, l’uomo deputato a far decollare i sogni azzurri, leader conclamato nonché unico rappresentante dei 12 a roster che gioca in NBA (ma in passato Melli e Datome hanno calcato i parquet americani).
La curiosità però è rivolta anche a ciò che sapranno dare come contributo due ragazzi che l’NBA potrebbero (dovrebbero) imparare a conoscerla presto, dal momento che Matteo Spagnolo e Gabriele Procida sono stati selezionati al Draft, pur continuando la propria crescita nei tornei continentali sotto stretta osservazione delle franchigie che l’hanno chiamati. L’Italia in un mondiale non è mai arrivata a medaglia, fermandosi due volte ai piedi del podio (quarta nel 1970 e nel 1978): un bel viaggio a Oriente non lo si nega a nessuno, ma nella valigia lo spazio per un metallo prezioso sicuramente non mancherà.
La formula
Al Mondiale FIBA 2023 partecipano 32 squadre, divise in 8 gironi da 4 squadre ciascuno. Le prime due di ogni gironi avanzano alla seconda fase, che prevede un altro girone composto da 4 squadre portandosi dietro i punti conquistati nella prima fase e affrontando le due squadre provenienti dall’altro girone. Le prime due classificate accederanno ai quarti di finale, e poi via a eliminazione diretta fino alla finale.
Va inoltre specificato che 7 squadre potranno staccare il pass per Parigi 2024 direttamente durante la rassegna iridata: la ripartizione è geografica, con due posti per le due migliori squadre europee (a esclusione della Francia, già qualificata di diritto), due per l’America (Nord e Sud), una a testa per Africa, Asia e Oceania. Gli altri 4 posti verranno assegnati a inizio estate 2024 attraverso i torneo preolimpici divisi per aree geografiche.