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Mondiali, Dibu Martinez ne combina un’altra: ridicolizzato anche Tchouaméni

Il portiere dell'Argentina, dopo i gestacci e le offese a Mbappè, senza freni anche nella festa al suo paese

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Ad essere bravo è bravo e non da ora ma Dibu Martinez si conferma uno dei giocatori più scostumati che c’è. Un conto è la trasgressione, altro la maleducazione e il limite il portiere dell’Argentina campione del mondo l’ha superato. Durante i Mondiali ne ha fatte di cotte e di crude ed anche ora, che la kermesse in Qatar è finita, non smette di mancare di rispetto agli avversari e di rendersi protagonista di gesti e battute in antitesi col fair-play.

Mondiali, Martinez e il gestaccio durante la premiazione

In campo più di una volta ha infastidito il suo atteggiamento provocatorio ma è fuori dal campo che Martinez ha dato il peggio di sè, dal gestaccio col guanto d’oro appena vinto come miglior portiere dei Mondiali al balletto macabro negli spogliatoi dopo aver chiesto un minuto di silenzio per la morte di Mbappè. Ieri a Mar del Plata l’ennesimo show.

Mondiali, Martinez: nuovo show nella festa a Mar del Plata

Accolto da oltre 100mila persone nella sua città natale, a Mar del Plata, a circa 400 km da Buenos Aires, il portiere dell’Argentina è stato festeggiato con cori, inni e con un maxischermo che ha trasmesso le sue prodezze in Qatar. E’ qui che il n.1 dell’Arsenal ha spiegato quanto si senta forte ai rigori e di come venga rispettato dai rivali, scivolando però con una battuta infelice: “Quando ho parato il primo rigore contro la Francia, sapevo che l’altro ragazzo che doveva tirare si sarebbe innervosito e infatti Tchouaméni l’ha buttata fuori. Se l’è fatta sotto”.

Mondiali, Martinez esalta Messi come il migliore di sempre

Martinez poi ha elogiato Messi: “è il miglior giocatore del pianeta e tutti noi volevamo regalare un trofeo con la Nazionale a Leo. Dopo la vittoria in Copa América (2021) il mio ultimo sogno da portiere era quello di dare il titolo mondiale al migliore del mondo in modo che non ci fossero dubbi su chi sia il miglior giocatore di tutti della storia”.

Martínez ha ricordato le sue origini sul campo in terra battuta nel quartiere Jardín di Mar del Plata ed ha espresso il suo “orgoglio” per essere diventato campione del mondo con l’Argentina. “Ogni partita che giocavamo dicevamo che stavamo giocando per la gente. Non andiamo in nazionale per soldi, ma per i colori. Vedere Mar del Plata o i ragazzi di ogni città con così tante persone è stato motivo di orgoglio. Quando le gambe non ce la facevano, il cuore faceva sempre un passo avanti”.

Mondiali, Dibu Martinez ne combina un’altra: ridicolizzato anche Tchouaméni Fonte: Ansa

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