Rischia di essere revocato il premio come miglior portiere del Mondiale assegnato dalla Fifa a Emiliano Martinez, estremo difensore dell’Argentina, subito dopo la conclusione della finale con la Francia e “festeggiato” da Dibu con un gesto volgare, spiegato – ma senza pentimenti – come “risposta ai fischi dei tifosi francesi”. Una richiesta ufficiale di annullamento del riconoscimento è partita infatti nientemeno che dagli uffici del comitato organizzatore dell’Olimpiade di Parigi 2024.
- "Dibu non merita il premio": la richiesta ufficiale
- L'attacco di Rami: "Martinez è il più odiato di tutti"
- Le cadute di stile di Emiliano: dall'Olanda a Mbappé
“Dibu non merita il premio”: la richiesta ufficiale
Karl Olive, deputato e giornalista francese che presiede il comitato esecutivo dei prossimi Giochi Olimpici Estivi, ha chiesto infatti alla Fifa di ritirare il premio al portiere dell’Aston Villa proprio per quel gestaccio in mondovisione. “La Fifa deve togliergli il premio di miglior portiere dei Mondiali“, le parole di Olive. “Quanto ha fatto non era autorizzato. Si è reso protagonista di un’immagine non bella per tutto il mondo del calcio”, la bacchettata.
L’attacco di Rami: “Martinez è il più odiato di tutti“
In soccorso di Olive si è fiondato una vecchia conoscenza del calcio italiano, il difensore Adil Rami, ex Milan, famoso anche per un fugace flirt con la boombastica Pamela Anderson. “Martinez è il più grande figlio di p…del mondo del calcio”, le parole tutt’altro che affettuose adoperate dal 36enne di origini marocchine, oggi al Troyes. “Lui è l’uomo più odiato”, il nuovo affondo. E ancora: “Il Guanto d’Oro lo meritava Yacine Bounou“.
Le cadute di stile di Emiliano: dall’Olanda a Mbappé
Ma il gestaccio volgare, col premio tra le mani, non è stata l’unica caduta di stile di Martinez, che già dopo la partita con l’Olanda era finito nell’occhio del ciclone per i suoi balletti irridenti e per la mancanza di fair-play mostrata, al pari di alcuni compagni, nei confronti degli avversari sconfitti. Dopo la finale, negli spogliatoi del Lusail Iconic Stadium, era stato lui il promotore del discusso “minuto di silenzio per Mbappé che è morto”.
Non contento, durante i festeggiamenti tra le strade di Buenos Aires ha impugnato in tono di scherno un pupazzetto sempre con l’immagine di Mbappé, proprio sotto gli occhi imbarazzati di Leo Messi, che del francese è compagno di squadra al Paris Saint-Germain. Insomma, una ‘tamarrata’ dopo l’altra, con tanto di richiesta ufficiale di revoca del premio. Possibilità che sia accolta? Vicine allo zero. Alle cadute di stile alla Fifa, ormai, non fanno neanche più caso.