Ad ogni competizione che si rispetti, e in particolare ai Mondiali di calcio, spunta sempre una sorpresa, un cigno nero dei campi da gioco che parte senza i favori del pronostico (se non nell’indifferenza generale) per poi travolgere ogni aspettativa: in Qatar 2022 il ruolo è ricoperto dal Marocco, prima nazionale africana ad arrivare alle semifinali della coppa del mondo.
- Gli eroi del Marocco: l'ascesa del portiere Bono
- Hakimi, il rimpianto dell'Inter
- Il coriaceo Amrabat ed il riscatto di Ziyech
- Gli altri nomi del Marocco ed il ct Regragui
Gli eroi del Marocco: l’ascesa del portiere Bono
Capace di vincere contro tre blasonate europee come Belgio, Spagna e Portogallo, oltre a ridurre in lacrime uno come Cristiano Ronaldo, la selezione del ct Walid Regragui in realtà è una sorpresa sino ad un certo punto, se spulciamo le convocazioni e chi gioco nella rappresentativa marocchina.
Il diavolo si nasconde nei dettagli, ed infatti troviamo alcuni nomi di spicco anche del calcio europeo, oltre a giocatori in ascesa costante. Partiamo ad esempio da Yassine Bounou, il portiere che ha eretto un fortino tra i pali marocchini: detto Bono, l’estremo difensore due volte mvp in questi Mondiali (ma nel match contro il Portogallo ha voluto cedere il premio FIFA al compagno di squadra autore del gol decisivo, ovvero Youssef En-Nesyri) milita nel Siviglia e in questo campionato del mondo ha subito solo una rete, o meglio un autorete da parte di Nayef Aguerd contro il Canada (sostanzialmente, è come se il Marocco fosse arrivato sino a qui senza che gli avversari violassero la sue difese).
Bounou è nato in Canada nel 1991, e vanta 48 presenze nella Nazionale: dal 2012 inizia la sua carriera in Spagna, prima come riserva dell’Atletico Madrid per poi finire in prestito al Real Saragozza ed in seguito al Girona, dove conquista un posto da titolare. Dal 2019 l’approdo, prima in prestito e poi acquistato in via definitiva, al Siviglia, al servizio di Julen Lopetegui e con un valore iniziale di cartellino di 4 milioni di euro (secondo dati Transfermarkt, il suo valore è salito a 15 al 7 novembre: immaginate a fine Mondiale…).
In squadra era presente e lo è tutt’ora anche En-Nesyri ed Munir El Haddadi, che invece attualmente gioca al Getafe. Bono nella stagione 2021-2022 fu poi incoronato da Marca miglior portiere della Liga.
Hakimi, il rimpianto dell’Inter
Passiamo quindi al reparto difensivo della semifinalista di Qatar 2022. Spicca Achraf Hakimi, colui che ha condannato la Spagna ai rigori e che affronterà mercoledì prossimo il suo compagno di squadra al PSG Kylian Mbappé: l’esterno ha transitato in Italia, sponda Inter, per una sola stagione, ed ovviamente i tifosi nerazzurri rimpiangono il giocatore che pare abbia desiderio di tornare nel club meneghino, come ha riportato nei giorni scorsi il Corriere dello Sport.
Citiamo poi l’altro difensore Noussair Mazraoui, altro trascinatore della Nazionale ed attualmente in forze (senza essere però impiegato più di tanto, ma chissà alla ripresa della Bundesliga…) al Bayern Monaco.
Il coriaceo Amrabat ed il riscatto di Ziyech
Al centrocampo segnaliamo una nostra conoscenza, ovvero Sofyan Amrabat: il giocatore della Fiorentina (acquistato a titolo definitivo da gennaio 2020, valore prima della coppa del mondo pari a 10 milioni di euro) è un motore instancabile dei Leoni dell’Atlante, giocando ben 480 minuti in questo Mondiali più recuperi, dimostrandosi così un vero leader sul campo (anche per la gioia dei Viola).
In attacco poi troviamo, oltre al citato En-Nesyri, anche Hakim Ziyech, punta del Chelsea che però ha trascorso più tempo in panchina che sui campi della Premier League (in questa prima parte della stagione, solo 5 presenze su 16 match e 148 minuti giocati). Ovviamente le cose cambieranno da gennaio, con Ziyech dato per partente e con un serio interesse da parte del Milan prima dell’esplosione mondiale: ma nelle ultime ore le richieste potenziali del calciatore, ovvero ben più dei 6 milioni di euro all’anno che attualmente prende con i Blues a fronte di un cartellino comunque approcciabile a 15 milioni in caso di prestito con riscatto, potrebbero generare degli scompensi nel budget stipendi previsto dalla dirigenza rossonera.
Gli altri nomi del Marocco ed il ct Regragui
Nella rosa del Marocco citiamo poi Azzedine Ounahi, che ha impressionato Luis Enrique e che attualmente milita nell’Angers, quando poco più di un anno fa calcava i campi della Serie C francese; e poi Nayef Aguerd del West Ham, Romain Saïss del Besiktas, l’altro “italiano” Walid Cheddira, che gioca col Bari in Serie B, e Sofiane Boufal dell’Angers. Da notare che 14 dei 26 giocatori convocati sono nati fuori dal Marocco.
Infine, il ct Walid Regragui, la mente dietro l’impenetrabile catenaccio della selezione africana: il classe 1975 ed anch’egli nato fuori dai confini marocchini (ovvero in Francia) in carriera è stato difensore militando tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila in squadre come il Tolosa, l’Ajaccio, il Racing Santander ed il Grenoble.
Nel 2011 lascia il calcio giocato per iniziare la trafila da allenatore, prima come assistenze della Nazionale nel biennio 2012-2013, per poi approdare in club come il FUS Rabat (2014-2020), Al-Duhail nel 2020 e dal 2021 al 2022 al Wydad di Casablanca, con il quale vinse la Champions africana contro i campioni uscenti dell’Al Ahly. Poi l’arrivo sulla panchina marocchina (battendo la concorrenza di Walter Mazzarri, il cui accordo con la Nazionale non andò in porto), ed il resto è storia recente.