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Mondiali Qatar 2022: Mbappé in campo per la Francia e contro i razzisti

Il fuoriclasse del PSG ha confessato di aver pensato di lasciare la nazionale a causa degli insulti ricevuti dopo Euro 2020: invece sarà ancora lui a guidare i Bleus

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Kylian Mbappé è il più giovane tra i top player dei Mondiali di Qatar 2022, ormai alle porte. Eppure per un momento il fuoriclasse del PSG ha pensato di non partecipare alla sua seconda Coppa del Mondo dopo quella vinta a Russia 2018: colpa degli insulti di stampo razzista incassati lo scorso anno, dopo Euro 2020. Mbappé ha pensato di lasciare la Francia, salvo poi ripensarci proprio per non darla vinta ai razzisti: la sua presenza in Qatar, dunque, va oltre il valore sportivo.

Mondiali Qatar 2022: Mbappé e la rinuncia per razzismo

La confessione di Mbappé è arrivata la scorsa settimana, sulle colonne del magazine internazionale Sport Illustrated. “Non posso giocare per delle persone che pensano che io sia una scimmia, pensavo di non giocare più con la nazionale”, ha dichiarato Mbappé riferendosi agli insulti ricevuti dopo l’eliminazione della Francia agli ottavi di finale di Euro 2020 da parte della Svizzera: in quella partita l’attaccante parigino fallì un calcio di rigore.

Dopo quell’episodio, Mbappé valutò seriamente l’opportunità di lasciare la nazionale, salvo poi fare marcia indietro proprio per non darla vinta ai razzisti. “È un messaggio per le giovani generazioni dire che siamo più forti di così – spiega Mbappé – Penso che non sia un buon messaggio arrendersi quando le cose non vanno come ci si aspetta. Penso di essere un esempio per molte persone”.

Mondiali Qatar 2022: la seconda volta di Mbappé

In Qatar, dunque, Mbappé proverà a vincere il suo secondo Mondiale consecutivo dopo quello di Russia 2018. Rispetto a quel torneo, il ruolo di Mbappé all’interno della Francia è cambiato: in Russia era l’enfant prodige, il 19enne dotato di un talento straordinario che si affacciava per la prima volta in una grande rassegna internazionale.

Segnò 4 gol: il gol decisivo al Perù nel girone, la doppietta nel 4-3 all’Argentina agli ottavi, la rete del 4-1 nella finalissima contro la Croazia (terminata poi 4-2). Un gol, quest’ultimo, che lo rese l’unico teen-ager in grado di segnare in una finale mondiale dai tempi di Pelé: O Rei aveva 17 anni e 249 giorni quando segnò la doppietta alla Svezia nella finale del 1958, Mbappé era poco più grande con i suoi 19 anni e mezzo. “Benvenuto nel club, Mbappé: è bello avere un po’ di compagnia”, il messaggio recapitato al francese dallo stesso Pelé.

Mondiali Qatar 2022: Mbappé e il record di Fontaine

Oggi, invece, Mbappé è il presente e il futuro della Francia, che accanto a lui può schierare il fresco Pallone d’Oro Karim Benzema, una coppia senza eguali sul palcoscenico internazionale. La differenza tra i due sta che per Karim “The Dream”, prossimo ai 35 anni, quello in Qatar è probabilmente l’ultimo Mondiale della carriera; per Mbappé, invece, solo una tappa all’interno di un percorso ancora molto lungo.

Ecco perché in patria sono convinti che il parigino abbia tutto per attaccare il primato di un mito del calcio transalpino, Just Fontaine, il giocatore francese con più reti ai Mondiali: 13, tutte segnate nell’edizione del ’58 (il che rappresenta di per sé un record per la Coppa del Mondo).

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