Le lacrime di Sara Curtis, il sorriso di Thomas Ceccon. Ancora grandi emozioni per il nuoto azzurro ai Mondiali di Singapore. La commozione della giovane promessa è la stessa degli spettatori che l’hanno seguita in massa in tv, sperando in un exploit che a metà della seconda vasca sembrava ancora possibile. E il sorriso di Thomas dà fiducia a chi ha sempre creduto in lui, anche dopo le ultime battute a vuoto: clamoroso il record italiano stabilito dall’olimpionico veneto nei 100 farfalla. Che non sono la sua gara. Non l’aveva neppure preparata alla vigilia di questo appuntamento iridato.
- Mondiali nuoto, ottavo posto per Sara Curtis
- Le lacrime di commozione di Curtis alla Rai
- Fenomeno Ceccon: primato italiano frantumato
- Deplano in finale nei 50 stile libero, fuori Zazzeri
- Super Di Pietro, è in finale nei 50 farfalla: 4x200 settima
Mondiali nuoto, ottavo posto per Sara Curtis
Senza paura Curtis nella finale dei 100 stile libero. È la prima italiana a disputare la “gara regina” dei Mondiali e lo fa al massimo delle sue possibilità, tuffandosi in acqua con uno stacco quasi da record e girando al secondo posto dopo la prima vasca. È ancora in linea con le migliori, Sara, fino a metà della seconda vasca. Poi le altre mettono il turbo e lei chiude in 53”41: ottavo posto, ultima della serie, risultato che non rende giustizia alla sua crescita. Oro all’olandese volante Steenbergen in 52”56, argento all’australiana O’Callaghan in 52”67, terza la statunitense Huske in 52”89.
Le lacrime di commozione di Curtis alla Rai
Lacrime per la giovane promessa italiana, intervistata da Elisabetta Caporale per la Rai: “È stato un percorso lungo e impegnativo, è già un successo essere qui. La medaglia non era impossibile, l’occasione c’era, ne sono consapevole, ma fa parte della crescita. Posso solo dire che continuo a lavorare sodo, a pensare che una finale del genere viverla in acqua sia meglio che viverla dagli spalti. Ho dato tutto, ho realizzato un sogno, sono contenta così“. E giù in un pianto che si fa capolino tra le gocce d’acqua della piscina che ancora rigano il suo volto: “Prima della gara un po’ di tensione c’era – l’ammissione – ma giuro, l’ho vissuta al meglio“.
Fenomeno Ceccon: primato italiano frantumato
Riscatto, invece, per Thomas Ceccon. Dopo il clamoroso flop della finale dei 200 dorso mancata, l’incredibile riscatto nei 100 farfalla. Quinto tempo assoluto e primato italiano frantumato: 50”42. Un risultato impressionante anche per Noé Ponti, lo svizzero uomo da battere in finale: “Grande Ceccon, fino a qualche anno fa mi batteva nei 100 delfino e tra un po’ lo farà di nuovo”, la ‘battuta’ (ma neanche tanto) dell’elvetico. “Sono soddisfatto, mi sentivo già bene stamattina, volevo provare i 50”9 spingendo più forte, è andata addirittura meglio”, la confessione di Ceccon. “Per le medaglie è difficile, ma con 50”4 ci si può sperare. È una gara che non ho mai fatto, mai preparato, giusto così. Ho facilità di nuotata nei 50, devo mantenerla nei 100″.
Deplano in finale nei 50 stile libero, fuori Zazzeri
Un italiano in finale e un altro no, dopo le due semifinali dei 50 stile libero. Missione compiuta per Leonardo Deplano, che ha chiuso al terzo posto la sua frazione chiudendo col quinto titolo complessivo, proprio come Ceccon nei 100 farfalla. Per lui il crono di 21”59, a 29 centesimi dal tempo del migliore, l’australiano McEvoy. Niente da fare per Zazzeri, settimo nella prima semifinale col tempo di 21”87. Prestazione incolore per il “capitano”, subito fuori dalla lotta per le prime posizioni. Curiosità: per l’ottavo finlista necessario uno spareggio tra l’israeliano Cheruti e il coreano Ji.
Super Di Pietro, è in finale nei 50 farfalla: 4×200 settima
Straordinaria prestazione di Silvia Di Pietro, terza nella sua semifinale con 25”58 e meritatamente in finale col sesto tempo complessivo nei 50 farfalla. Tempo al di sotto del suo precedente record italiano, con qualche possibilità di medaglia. “Ho nuotato libera da pressioni”, la confidenza dell’azzura. Settimo posto, infine, per la staffetta 4×200 stile libero maschile nell’ultima gara della giornata. Per Carlos D’Ambrosio, Filippo Megli, Marco De Tullio e Stefano Di Cola un tempo di 7’05”54, non tanto brillante da avvicinarsi al podio e neppure al record italiano. Oro per la Gran Bretagna in 6’59”84 davanti alla Cina (7’00”98) e all’Australia (7’00”98).